Alkemilla VS Biokap

20 ottobre 2019

ALKEMILLA_Alkolor 4.05 castano cioccolato

• La confezione •

Salta subito all’occhio la quantità di scatole e scatoline del tutto inutili. Infatti troviamo il classico Flacone Latte Attivatore (3), un Tubo Crema Colorante (4, inscatolata), guanti monouso (di quelli praticamente inservibili) e foglio illustrativo (5, inscatolati anch’essi), un campione di Bio Shampoo Ristrutturante Capelli Trattati e Colorati (1) e uno di Bio Balsamo Ristrutturante Capelli Trattati e Colorati (2).

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Direi di risparmiare un tantino sulla carta, che ne pensate? Davvero, non servono a un bel niente. Piuttosto mettete una mantellina o un paio di guanti come Dio comanda, sull’esempio di Montalto!

• Preparazione e applicazione •

La crema colorante si presenta in un inquietante color rosa che, sulle prime, vi lascerà un po’perplessi (ci scommetto che andrete a controllare il colore riportato sulla confezione), poi virerà ad un miele chiaro e perlato. Abbiate fiducia, il colore si rivelerà esatto….ma ne avrete certezza solo in testa e dopo un po’ dall’applicazione, quando teoricamente sarebbe troppo tardi per risciacquare il tutto senza danni. Il preparato, dall’inaspettato quanto gradevole odore mentolato, si rivela più fluido delle altre tinte da me provate (Villa Lodola e Montalto Bio) e questo rende il dosaggio del prodotto e la sua stesura molto più facili, veloci e con un ottimo controllo della quantità distribuita! Mai mi era capitato prima d’ora di arrivare in scioltezza a coprire tutta la testa!! Non una goccia colata, né uno schizzo. Niente di niente. Un lavoro pulito e senza sbattimento, anche per le meno pratiche!

• Prime impressioni •

Il risciacquo non è stato da meno e si é rivelato facile facile! Capelli morbidi, senza odori particolari, docili al pettine. Una volta asciugati salta all’occhio la lucentezza ed un bel colore pieno. La copertura dei bianchi é abbastanza soddisfacente: alcuni sono lievemente più chiari del resto della capigliatura, ma io ci faccio caso semplicemente perché so dove sono e li riconosco a colpo d’occhio (piccoli bastardi). Altra cosa da segnalare: nessuna reazione del cuoio capelluto che pure negli ultimi tempi mi sta dando di nuovo parecchie noie in fatto di prurito e sensibilità.

• Considerazioni •

Ho iniziato a vedere i primi, inequivocabili segni di cedimento nella seconda settimana di novembre: non un ritorno prepotente dei bianchi, come mi accade con altre tinte. Sarei potuta andare avanti in tutta tranquillità anche un’altra settimana, ma avevo una trasfertina e ho deciso di fare una nuova tinta a meno di un mese dalla precedente. Direi tuttavia che, in un caso o nell’altro, non dura un granché, ma la sua facile reperibilità, la possibilità di averla a prezzi scontati (Alkemilla è spesso e volentieri oggetto di qualche promo) e la complessiva piacevolezza e facilità d’uso potrebbero comunque farmela preferire ad altre.

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16 novembre 2019

BIOKAP_Nutricolor 4.06 castano caffè

• La confezione •

Niente fronzoli, la scatola contiene un tubo di crema colorante (3), un flacone Nutrifix rivelatore del colore (2), foglio illustrativo con annessi guanti inservibili (1), una invece utilissima mantellina monouso (4), un campione di Bagno Condizionante Dopotinta (6) e un campione di crema protettiva per il contorno del cuoio capelluto (5).

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Se i guanti fossero di quelli utilizzabili, sarebbe il kit ideale! Mantellina? Patrimonio dell’umanità! E mi è piaciuta l’idea di fornire una crema da applicare su orecchie, fronte e tutti quei punti in cui inevitabilmente ci si sporca! Mai trovata prima, bravi!

• Preparazione e applicazione •

Preparazione veloce anche questa volta e la tinta ha assunto piuttosto in fretta un rassicurante color marrone! Mi piace il fatto che sia tanto fluida da farsi stendere in scioltezza e rapidità ma senza mai colare: e di nuovo, come sopra, sono riuscita a coprire abbondantemente tutta la testa (ovviamente parliamo di radici, non tutta la capigliatura), con una discreta quantità in avanzo da distribuire random! Non è profumata ma ha il tipico odore da tinta, un po’ chimico, ma comunque lieve e che dopo il lavaggio già non si percepisce più. E’ stato un delitto perfetto!

• Prime impressioni •

Il risciacquo è stato veloce e semplice, anche in questo caso. Dopo lo shampoo i capelli non erano particolarmente morbidi e a onor del vero non ho usato neanche un prodotto tanto ammorbidente e districante dopo (la maschera AB BIO, QUI), ma ad asciugatura ultimata la chioma era perfettamente soffice e leggera!! Il colore è pieno: un bel castano ben più scuro e freddo di quello Alkolor dai riflessi rossicci. La copertura dei bianchi mi pare uniforme e completa: naturalmente sono un tantino più chiari ma chi non sa dove si annidano, non coglierebbe la differenza! Il cuoio capelluto ha mostrato qualche piccolo segno d’insofferenza, ma nell’ultimo periodo tutto gli da noia, per cui non fa testo!

• Considerazioni •

Purtroppo dopo appena un paio di settimane ho notato chiaramente i capelli bianchi fare capolino. La sua durata pertanto é probabilmente inferiore alla media di un mese che più o meno ciascuna “tinta naturale” riesce a sostenere; di sicuro però inferiore (e non di poco) ad Alkolor che dopo un mese versava in condizioni decisamente migliori. Il discorso poi é ampio: che sia questa nuance in particolare ad essere più debole? Che sia un lotto “fallato’? Che stazionasse nei magazzini dell’e-commerce da cui l’ho acquistato da un po’troppo e non nelle condizioni ottimali? Tutto può essere! Ma dovendo io giudicare da una sola applicazione, purtroppo il mio voto non è sufficiente. E vista la scarsa performance non sono certamente invogliata ad acquistare una nuova confezione per concederle un’altra chance!

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Questo match, é evidente, se l’aggiudica Alkolor che, in effetti, ho già ricomprato! Mi pare che possa essere un giusto compromesso per convenienza, praticità, ingredienti e risultati! Se poi non avessi affatto capelli banchi da coprire sarebbe decisamente un mondo migliore…

L.

 

 

it’s time to CASTANO 4.0 (ft. Villa Lodola)

Ci siamo lasciati QUI: l’ultima puntata della mia epica lotta ai capelli bianchi ha visto una vera e propria rivoluzione, con il passaggio dall’hennè ad una tintura “naturale-per-quanto-possibile” ed è andata alla grande!!
Da quel 14 febbraio ad oggi ho potuto osservare l’evoluzione del colore sui miei capelli: ritenevo ad occhio e croce che avrei dovuto replicare l’applicazione dopo un mese ed infatti non mi sbagliavo. La copertura dei bianchi è in effetti stata ottimale proprio per quell’arco di tempo, dopo di che sono progressivamente riemersi (maledetti). Tuttavia non ho potuto rifare la tinta prima di fine Aprile, complice il poco tempo ma anche il fatto che i bianchi ci sono sì, ma non sono particolarmente vistosi, altrimenti…..avrei trovato il tempo, diciamocelo!
Un altro aspetto su cui ho vigilato in questi due mesi e mezzo è stata la “salute” del capello, intesa come potenziale secchezza o disidratazione post-tinta. Nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi! Considerando il fatto che i miei capelli sono “nudi” da svariati anni (ossia privi di siliconi che ne rivestano la superficie), un prodotto un po’ più aggressivo lascerebbe subito il segno, cosa che non è avvenuta minimamente!
Memore di alcuni consigli che mi ero gentilmente data la scorsa volta, mi sono procacciata un pettine (il mio Tek Afro post bellico) ed un contenitore (niente di più di un banalissimo bicchiere in plastica)per posarvi a testa in giù il flacone dopo ogni applicazione, facendo si che il prodotto progressivamente si raccogliesse sempre verso l’imbocco e, quando ne fosse rimasto poco, non avrei avuto difficoltà a farlo uscire (sempre very professional io, no?). 
Con delle pratiche salviettine a portata di mano (altro consiglio di me medesima) ho iniziato l’applicazione che si è rivelata ancora una volta piuttosto semplice: ricordo che il prodotto è denso, non cola e si lascia distribuire docilmente.
Il metodo “bicchiere” è stato pratico e funzionale e, se temete che essendo molto più leggero del flacone possa facilmente cadere, tranquille: per qualche misteriosa legge della fisica è rimasto coraggiosamente in equilibrio!
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Passata la canonica mezz’ora ho iniziato il risciacquo: quel che colpisce ogni volta è l’incredibile morbidezza del capello che appare già al tatto profondamente condizionato, docile e incredibilmente morbido!
Una bella lavata seguita dall’applicazione del campioncino di balsamo Sericum Cod presente nella confezione, gel, plopping…e i capelli sono perfetti! Con una spesa ridotta, poco sforzo e in poco tempo i capelli sono morbidissimi, in salute, lucidi e i bianchi sono interamente coperti!
Quanto al CASTANO 4.0, partendo da una base piuttosto scura, il colore è fondamentalmente rimasto invariato.

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Dal parrucchiere spendereste €10,90? E con l’hennè impieghereste una sola ora tra applicazione e posa? No, vero?
 
Ebbene se avete pochi soldi e poco tempo ma non volete rinunciare a l’uso di prodotti naturali (per quanto possa esserlo una tinta, lo ribadisco!) Villa Lodola Color Lucens potrebbe fare al caso vostro!
 
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L.
 
Ah! Visto che seguo così scrupolosamente i miei stessi consigli….la prossima volta dovrò ricordarmi di ungermi un po’ le orecchie con una crema grassa o del burro di karitè: in questo modo eliminare i residui di colore sarà molto più semplice!!

Villa Lodola VS capelli bianchi

Antefatto: sono 6 anni buoni che i miei capelli conoscono solo hennè. Ma il tempo dell’hennè e delle lunghe pose pare essere terminato, almeno queste sono le mie intenzioni attualmente. Purtroppo il fiorire di qualche capello bianco in più e l’impossibilità di continuare con l’hennè mi hanno spinta a cercare delle alternative in fatto di tinture naturali, cosa non facile. Se si cerca una buona copertura dei bianchi in tempi di posa “normali” è inevitabile dover cedere al “compromesso”.
Dalle mie estenuanti ricerche in rete è emerso che probabilmente Villa Lodola potesse fare al caso mio e alcune colleghe blogger me l’hanno confermato. Non ho grossi problemi con i miei capelli bianchi, che non sono molti e anche se sbucato non me ne faccio un cruccio…ma se non ci fossero sarebbe meglio, non lo nego! Il fatto è che, sebbene non siano molti, sbucano in coppia, un po’ come le ragazze quando vanno in bagno a scuola, per cui si rendono un po’ più evidenti di quanto non farebbero se la medesima quantità fosse più equamente distribuita, ma tant’è.
 
Le tinture naturali  Color Lucens Villa Lodola possono essere reperite anche in negozi fisici (al NaturaSì, per esempio), ma io ovviamente ho acquistato on-line (QUI, per l’esattezza) per il prezzo di €10,90 la confezione, che contiene:
1 tubo da 50 ml di crema colorante
1 flacone applicatore da 75 ml di Rivelatore in Crema
1 bustina da 10 ml di Sericum Cond balsamo ecobio
1 paio di guanti
1 foglietto illustrativo.
 
La formulazione vanta alcuni ingredienti provenienti da agricoltura biologica certificata, quali:
estratto oleoso di elicriso (Helichrysum Italicum Extract) con azione lenitiva ed addolcente; 
estratto di calendula (Calendula Officinalis Extract) emolliente ed idratante;
estratto oleoso di semi di lino (Linum Usitatissimum Extract) emolliente e lucidante; 
estratto di olio di girasole (Helianthus Annus Seed Oil) protettivo ed antiossidante.
 
Inoltre sono tinture testate dermatologicamente, Nickel tested (Ni<0,0001%), con circa il 90% di componenti di origine vegetale/naturale e soprattutto prive di ammoniaca, parafenilendiammina, resorcinolo, siliconi, alcool, glicole propilenico, sodium lauryl sulfate (SLS), sodium laureth sulfate (SLES), oli minerali, parabeni e profumo.
 
Detto questo, non resta che provare! Del resto cosa c’è di meglio da fare il giorno di San Valentino? E’ pur sempre un gesto d’amore verso i nostri capelli, giusto?
Anzitutto non necessita di preparazioni extra (con l’hennè bisognava considerare i tempi di ossidazione, preparare il gel di semi di lino, ecc., spesso s’incominciava addirittura la sera prima! Invece questo genere di tinture si possono fare anche fuori programma, “quando me ne salta il ticchio” cit. da “Il cowboy con il velo da sposa” la cui videocassetta ho letteralmente consumato!). Inoltre non bisogna armeggiare con ciotole, ciotoline, bilance, mestoli: nella confezione c’è già tutto ciò che serve, senza aver niente da lavare e riporre dopo.
La nuance scelta è la 3.0 Castano Scuro (dopo 6 applicazioni consecutive di “Nero” Khadì parto da un colore di base decisamente intenso)!
La preparazione richiede pochi minuti: occorrerà semplicemente spremere l’intero tubo di crema colorante all’interno del flacone contenente il Rivelatore in crema, shakerare fino a quando non si sarà ottenuto un composto omogeneo, dunque tagliare l’estremità del beccuccio e procedere all’applicazione.
Per praticità avevo già suddiviso la chioma in alcune “maxi-sezioni” che non si sono rivelate ottimali: naturalmente devo ancora sviluppare una mia tecnica ideale! Il preparato è denso, non cola (fantastico!!) ma al tempo stesso esce un po’ a fatica e alla fine un bel po’ di prodotto è rimasto sul fondo del dosatore! La prossima volta sarò preparata a questo inconveniente! Inoltre non fate affidamento sul beccuccio per dividere le ciocche: se vantate una certa chioma avrete senz’altro bisogno di un pettine!
Per il resto è facile da applicare (nonostante questi inconvenienti ci ho messo meno di mezzora!), cremosa e confortevole! I guanti in dotazione non sono affatto malaccio! Munitevi di salviettine a portata di mano per eliminare dalla pelle eventuali residui perché sembra fissarsi abbastanza in fretta!
La posa consigliata è di 30 minuti che io ho rispettato al millesimo (erano le 13,30 e alle 14,30 sarei dovuta stare già sul divano a vedere Italia-Inghilterra del 6 Nazioni, capirete bene che avevo i minuti contati!), ma la prossima volta potrei provare a sforare un po’! Si è rivelata facile da risciacquare ed i capelli al tatto erano parecchio morbidi! Poi shampoo, balsamo (la bustina in dotazione è sufficiente! Non mi è parso particolarmente districate, ma ha un buon odore molto delicato e una discreta capacità condizionante! Ah, è certificato ICEA), gel e plopping!
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Colore pieno e un bel po’ scuro, capelli morbidi e lucidi… e bianchi perfettamente coperti!! Il tutto investendo circa un’ora!! Cosa che con l’hennè è praticamente impossibile!
La qualità del risultato dipenderà molto dalla precisione nell’applicazione e da tempi di posa adeguati, ma il prodotto pare essere davvero performante! Un inizio incoraggiante, direi!
Terrò i capelli sotto stretta osservazione e ne riparleremo, penso, il mese prossimo! Ma, per il momento….
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L.

L’ultimo HENNE’

Doveva arrivare questo giorno. L’hennè, come ho più volte tenuto a sottolineare, non è per tutte. E’ una pratica a dir poco laboriosa, bisogna avere pazienza ed una certa attitudine all’intruglio, come mi piace dire. Oltre alla preparazione bisogna contare dei tempi di posa lunghi e mettere in conto, a volte, risultati non troppo soddisfacenti! Dal punto di vista della salute del capello, penso sia il miglior trattamento che si possa fare in assoluto! La chioma è lucente, ispessita, morbida al tatto ed il cuoio capelluto normalizzato, qualora soffriate di qualunque alterazione dello stesso. In tutta la mia vita non ho mai trovato pari, dico davvero. Ma ahimè, come tutte le cose belle, anche il tempo dell’hennè è finito.
Purtroppo se utilizzate l’hennè come tinta naturale, come faccio io, per forza di cose al di sotto di 3 o 4 ore non potrete evitare di tenerlo in testa: i capelli bianchi non sono facili da coprire e, in un paio d’ore (che pure sono tante!), fondamentalmente non si risolve nulla.
A partire dall’estate scorsa, nonostante le alte temperature, ho cominciato a soffrire di mal di testa lancinanti sin dai primi minuti di posa: resistere delle ore in queste condizioni è stata una vera e propria tortura. E visto che per me il detto “se bella vuoi apparire, un po’ devi soffrire” non vale, ho realizzato che avrei dovuto orientarmi verso metodi alternativi.
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L’ultimo VERO hennè che ho fatto risale ad ottobre: ho resistito stoicamente per tutto il tempo necessario (avevo un matrimonio e dunque mi premeva una buona copertura dei bianchi), ma dopo sono stata davvero male (addirittura per svariati giorni!!), tanto che il mese successivo, per paura, l’ho addirittura saltato! L’hennè di dicembre e quest’ultimo, invece, sono stati decisamente easy. Più che altro ho voluto dar fondo alle mie scorte (almeno in parte) perché si sa, anche se avessi voluto conservarle per qualche applicazione una tantum (magari in estate), l’hennè è quella tipica pratica che, una volta “sospesa” è ancor più difficile da riprendere.
Quindi, per il principio di cui sopra, quest’ultima hennata è stata un mix di “nero” Khadì e Mallo di Noce Centifolia, amalgamati come di consueto con il sempre amatissimo gel di semi di lino casalingo e l’aceto di mele.
Ma…. c’è una variante! Ho deciso di applicarlo sui capelli asciutti! Certo in questo caso il composto non potrà essere particolarmente compatto e comunque se avete una certa chioma (specie se riccia come la mia) sarà piuttosto complicato distribuirlo uniformemente! Ma, in fondo, sapevo che non avrei potuto fare un’applicazione a regola d’arte in ogni caso (quanto avrei resistito? 1 ora? 2?) quindi perché non provare?
Normalmente i capelli si lavano prima di applicare l’hennè affinché siano ripuliti da quella patina che possa schermarli e in qualche modo impedire la presa del colore (per patina intendo eventuali prodotti usati per lo styling al precedente lavaggio, o il balsamo stesso…).
Come previsto ho resistito poco più di 2 ore, un tempo insufficiente per risultati ottimali! Tuttavia contro ogni previsione ciò che ne è venuto fuori non è stato affatto male: i bianchi sono stati, se non propriamente coperti, almeno mimetizzati, il colore è stato ravvivato e in generale i capelli sono come sempre lucidi, brillanti, …spettacolari! 🙂
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L’applicazione su capello asciutto, inoltre, ha reso la posa più sopportabile: non ho avvertito quella spiacevole sensazione di testa bagnata ed inoltre non è colata una sola goccia 😉
Ebbene, non so se sarà effettivamente un addio o solo un arrivederci, ma per il momento appendo il mio cucchiaio di legno al chiodo e vado verso nuove avventure tintorie!
L.

HENNE’, Pasquetta edition

Ci sono molti modi per trascorrere la giornata di Pasquetta: c’è chi approfitta del “ponte” e vola da qualche parte per un bel week-end; chi fa una gita fuori porta corredata di pranzo fuori & passeggiata pomeridiana; chi si butta in un centro commerciale rimasto aperto a sfruttare i dipendenti; chi, infine, si alza di buonora e si fa l’hennè. Io, appunto. 

Con l’hennè eravamo rimasti QUI, non perché a Febbraio e Marzo non l’abbia fatto, ma solo perché non c’è stato nulla di particolarmente eccitante da raccontare. Ebbene a questo giro mi sono trovata con appena 25 gr scarsi di hennè (Chatain Caramel di Centifolia), ai quali potevo sì aggiungere il mallo di noce (Brou de Noix di Centifolia), ma…i capelli bianchi? Sarebbe bastata quella misera quota di Lawsonia presente in ciò che rimaneva dello Chatain Caramel a coprirli? Ok, mi serviva della Lawsonia…e subito. 

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In una veloce missione punitiva all’Auchan un paio di giorni fa ho acquistato l’Hennè Rosso Egiziano di Forsan (2 buste da 50 gr cad. per €3,69 INCI: Lawsonia Inermis) vincendo i miei pregiudizi (questi hennè non godono di un’ottima fama perché alcune varietà non sono completamente pure. Le altre non le ho guardate perché francamente non m’interessavano, ma il Rosso Egiziano non aveva altri ingredienti se non la Lawsonia per cui mi è sembrato OK!).

Solito procedimento seguendo la regola del 3″3 cucchiai di semi di lino in 300 ml di acqua; portato ad ebollizione per 7 minuti circa e poi aggiunto al gel così ottenuto 3 cucchiai di aceto di mele. Le polveri sono state così suddivise:

25 gr di Chatain Caramel (Centifolia)

25 gr di Brou de Noix (Centifolia)

25 gr di Hennè Rosso Egiziano (Forsan)

15 gr di Brami

Ho mescolato bene le polveri prima di versarvi il gel di semi di lino caldo (ma non bollente!); la crema ottenuta è stata da subito piuttosto liscia e questo mi ha sorpresa poiché avevo letto molti pareri negativi sul Forsan, in particolare sul fatto che fosse un po’ grumoso: assolutamente niente di tutto ciò (sebbene non ce ne fosse una grande quantità). Il composto ha preso da subito una evidente sfumatura rossastra che un po’ mi ha messa in allarme…ma ormai era fatta! Di diverso dal solito c’è che la quota di Indigo è davvero in minoranza (in 25 gr di Chatain Caramel, considerando che ci sono già Lawsonia Inermis e Junglas Regia… quanto Indigo potrà mai esserci?): da questo deduco che il rosso debba essere smorzato dal solo mallo di noce e quindi, al massimo, mi ritroverò con dei bei riflessi più marcati ma niente di preoccupante, pensavo (le incrollabili certezze delle brune). 

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La Tradizione Erboristica Forsan, Hennè Rosso Egiziano

Dopo oltre 5 ore di posa, ho risciacquato: non ho avuto bisogno di balsamo per districare, come sempre, ma al tatto non erano così morbidi come le altre volte. La presenza di una maggiore quantità di Lawsonia si evince dal tono di rosso intenso preso dai bianchi; a questo punto bisognerà vedere nel corso del mese quanto tempo impiegherà il colore a “scaricare”. Quanto al resto della chioma, non mi sono trasformata in Sally Spectra, è evidente. Il tono di castano è intenso ma meno freddo delle precedenti hennate: alla luce (piuttosto scarsa) si notano bei riflessi tendenti più al mogano che al ramato, in verità, ma che comunque danno un non so che di primaverile. 

Il mese prossimo penso di fare un fifty-fifty (lawsonia-mallo di noce) e vediamo un po’ cosa ne uscirà. 

Quanto allo Chatain Caramel appena finito, posso affermare che è una miscela di ottima qualità, ma non ci perderei il sonno per riassortirlo a tutti i costi. Il prezzo è nella media, ma non è di facilissima reperibilità, cosa che mi fa preferire ancora il Khadì! Per il momento però queste miscele fai-da-me m’intrigano ancor di più!!

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to be continued….

L.

HENNE’, january edition

Cosa c’è di meglio da fare il giorno della Befana se non un fantastico henné?
Procediamo!
solito gel di semi di lino,
3 cucchiai di aceto di mele biologico Viviverde Coop, (1 cucchiaio in più del solito)
50 gr di hennè Chatain Caramel Centifolia,
20 gr di Brou de Noix Centifolia,
10 gr di Brahmi Centifolia.
Mi è piaciuto il tono castano freddo ottenuto la scorsa volta, per cui non ho voluto rinunciare al mallo di noce, tuttavia pare che ci sia stata una corsa al fieno greco: l’ho terminato e non sono riuscita ancora a riassortirlo perché era sold out un po’ ovunque! Dunque ho optato per il BRAHMI….
il BRAHMI (inci: Bacopa Monnieri) viene considerata la più potente polvere rivitalizzante per capelli: caduta eccessiva, capelli radi, forfora e dermatiti ne trarranno giovamento! Rinforza e dona volume alla chioma e, un po’ come l’Amla, ne previene l’ingrigimento. Ispessisce i capelli, dona sollievo a chi soffre di prurito del cuoio capelluto, irrobustisce le radici.
 
Avrei voluto abbondare con le dosi ma, piccolo particolare, l’azienda precisa: <<Il Brahmi potrebbe colorare leggermente i capelli>>….bene, ma di che colore? Meglio non rischiare, mi son detta. Incidenti di questo tipo su capelli scuri come i miei sono davvero relativi, però è sempre bene procedere con cautela!
Posa di 5 ore e, al risciacquo (terminato con acqua e aceto)… innanzitutto i capelli erano ancora castani (sospiro di sollievo), e poi erano di una morbidezza assoluta: già perfettamente districati, non ho avuto bisogno di aggiungere una goccia di balsamo! Che spettacolo!! Il colore è un bel castano intenso, tendenzialmente freddo ma con qualche guizzo di rosso al sole. Potrei definirlo un color Ebano, perfetto per chi vuole un capello molto scuro sì, ma che non indurisca troppo i lineamenti (il nero non è per tutte, diciamolo). Capelli bianchi ben mimetizzati, questa volta sono particolarmente soddisfatta!
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solita luce scarsa, solito vento…

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…non sembro Gimli?

Riguardo i benefici del Brahmi potrò appurarlo con il tempo, ma di sicuro continuerò ad usarlo (sto pensando già ad un mix-bomba Brahmi-Fieno Greco); il Mallo di Noce mi convince sempre di più: penso che per ottenere un bel castano sia realmente indispensabile! Aiuterà a dare corpo e intensità al colore, smorzando un po’ il rossiccio della Lawsonia! Due parole, infine, su questo Hennè Chatain Caramel Centifolia: sono alla mia terza hennata e posso finalmente dire che è di ottima qualità: la polvere è estremamente fine e ne fuoriesce una pasta molto liscia e di facile applicazione. E’ anche molto conveniente il formato da 250 gr in bustine richiudibili: pratico, senza scatole inutili e ingombranti, ed adatto a chi, come me, fa l’hennè con regolarità e molto spesso. Non posso dire che sia il migliore mai provato, ma di sicuro è ottimo, al pari di  quello Khadì (che, però, è più facilmente reperibile). L’ho acquistato sul sito Vecchia Bottega, ma non ho trovato altri e-commerce italiani che lo vendano (sul sito francese costano meno, ma bisogna fare i conti con le spese di spedizione)!
 
to be continued…..
L.

HENNE’, december edition

Nuovo mese, nuovo hennè!
Nel corso di novembre ho potuto apprezzare il lavoro svolto dall’Hennè Centifolia: il colore non ha perso d’intensità lavaggio dopo lavaggio, e anche la copertura dei bianchi non è stata affatto male!

La ricetta di dicembre prevede le seguenti varianti (ovviamente per la ricetta base rimando ai post “Introduzione all’hennè” e “HENNE’, november edition”):

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chatain caramel & brou de noix, Centifolia

solito gel di semi di lino
il succo di 1/2 limone al posto dell’aceto di mele
50 gr di Chatain Caramel Centifolia  (INCILawsonia Inermis, Indigofera Tinctoria, Juglans regia)
20 gr di Brou de Noix Centifolia (INCIJuglans regia seedcoat extract)
10 gr di Methi Le Erbe di Janas (INCI: Trigonella foenum graecum)
Questa volta ho deciso di puntare più sul colore ma, invece di aumentare la quantità di miscela di hennè, ho voluto aggiungere il mallo di noce…
Il MALLO DI NOCE è specifico per i capelli castani: aiuta a ravvivare ed accentuare i riflessi bruni. Da solo non è da considerarsi una vera e propria “tinta”, ma unito all’hennè può far virare il colore spegnendo eventuali riflessi rossi e, in generale, contribuendo ad un tono più intenso. Ovviamente, come tutte le polveri tintorie, anche il mallo di noce ha un notevole potere curativo su cute e capelli! (n.b. nella miscela Chatain Caramel, il mallo di noce è già presente ma ovviamente in quantità minore rispetto alla lawsonia e all’indigo)
 
Dopo una posa di oltre 6,5 ore, ho lavato con sola acqua, applicato il balsamo (in verità questo step è stato quasi superfluo perché i capelli erano morbidissimi e docili al pettine) ed ho effettuato un ultimo risciacquo acido (un dito di aceto di mele in circa 500 ml di acqua ) per assicurarmi lucentezza ed un maggiore fissaggio del colore!

Il risultato mi piace molto! Effettivamente il “rossiccio” della Lawsonia è stato smorzato dal mallo di noce, con un conseguente color castano un po’ più scuro, ma soprattutto freddo! Oltre che essere morbidissimi, sono estremamente lucidi!IMG-20141207-WA0003

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la luce non è un granché ed anche il vento ci ha messo il suo…

ulteriori consigli & precauzioni
1) Vista la stagione, una volta ricoperti i capelli di pellicola trasparente, è opportuno indossare un cappello in lana o in pile (io, ad esempio, li ho sovrapposti in stile “guardia reale inglese”: non è un bel vedere, lo ammetto). Tenere la testa al caldo, oltre a scongiurare un malanno, favorirà il rilascio del colore!
2) Raccogliete i capelli sulla sommità del capo, non dietro la nuca. Oltre che essere decisamente più comodo nei movimenti, i capelli impregnati di hennè potrebbero iniziare a pesare e causare male al collo…
3) Tenete a portata di mano delle salviettine: dopo l’applicazione è importante pulire subito eventuali residui su orecchie, collo, viso e ovunque sia caduta qualche goccia del composto per evitare di macchiare la pelle (devo dire che né le tinte di Sante, né gli hennè di Khadì né, tantomeno, questo di Centifolia hanno mai lasciato traccia..)
4) Il mallo di noce è una polvere sottilissima e, in quanto tale, leggera e volatile! Versatela con cautela e fate attenzione a non inalarla!
to be continued…
L.

Introduzione all’HENNE’

Cosa c’è di meglio dell’hennè per i capelli?? Secondo me nulla: è un trattamento molto al di sopra di qualsiasi altro in termini di salute e di bellezza per le nostre adorate chiome. Ciò non toglie che sia una pratica un po’ impegnativa (specie all’inizio) e che richiede tempo e dedizione. Ho iniziato a fare l’hennè da circa 3 anni per coprire i miei 3 capelli bianchi (allora, almeno, erano 3…poi sono diventati 7…poi ho smesso di censirli) e, con il passare del tempo, ho cercato di intensificarne l’uso, proprio per gli enormi benefici riscontrati! Ecco alcune info….
TEMPI: l’hennè necessita di determinate ore di ossidazione. Queste dipendono essenzialmente dalla temperatura dell’ambiente circostante. Ci sono delle tabelle in merito, ma io vado ad occhio: lo preparo la sera, intorno mediamente alle 22, e la mattina dopo, generalmente alle 7, lo applico. Lo tengo in posa MAI meno di 4H. Non avete tempo? Non fatelo! Per l’hennè funziona così: il tempo di posa è direttamente proporzionale ai benefici. Piuttosto che fare 1/2 trattamento, posticipate a quando avrete tempo a sufficienza!
UTENSILI IN METALLO: tradizione vuole che l’hennè non debba entrare in contatto con il metallo perciò si dovrebbero utilizzare mestoli in legno, ciotole in plastica, ecc. Francamente non ho mai letto esperienze dirette di donne che abbiano riscontrato strani effetti, quindi sono propensa a pensare che si tratti di leggende metropolitane e nulla più. Quanto a me…perché rischiare in fondo? 🙂
SOSTANZE ACIDE: ci sono alcune correnti di pensiero in proposito. Alcune ritengono indispensabile aggiungere una sostanza acida (quale limone, aceto, yogurt) per attivare l’ossidazione, altre invece ottengono i medesimi effetti anche senza il loro utilizzo. Ebbene io ho provato più volte entrambi i metodi e, dalla mia personalissima esperienza, posso dire che in base all’intensità del colore rilasciato e alla sua durata sul capello, ritengo che …sì, la sostanza acida migliori le prestazioni!!
CAPELLI BIANCHI: nota dolente, l’hennè non copre i capelli bianchi o, almeno, non come lo farebbe una tinta chimica. diciamo che li mimetizza…li camuffa, ecco!Naturalmente la mia esperienza è relativa alla tipologia di miscele da me utilizzate (sempre toni di castano, contenenti in varie proporzioni sia lawsonia inermis che indigo, o mallo di noce, ecc). Visto che il potere tintorio è relativo, sto sperimento il metodo della “stratificazione” del colore: fare più spesso l’hennè in modo da sovrapporre strati di colore mi consentirà di avere una copertura ottimale e duratura dei bianchi? Lo sto ancora sperimentando….
ACQUA O GEL? Gel tutta la vita!! All’inizio miscelavo le polveri con semplice acqua o con un infuso, ma rendeva tutto dannatamente complicato. Anche se il preparato risultava compatto, dopo pochi minuti dall’applicazione iniziavano a colare ininterrottamente rivoli di acqua (colorata, il che è anche peggio)giù sul viso, nelle orecchie, lungo il collo. Resistere in queste condizioni oltre 4 ore ti metteva a dura prova!E non c’era turbante che tenesse!!per quanto tu potessi avvolgerti in stretti strati di pellicola, l’acqua trovava sempre un varco per colare giù. Impastare, invece, l’hennè con un gel di semi di lino, oltre a fornire ulteriore nutrimento al capello, trattiene i liquidi…ed è a prova di goccia!! Garantito!
CAPELLI COLORATI CHIMICAMENTE: anche qui si favoleggia di riflessi verdi ottenuti applicando l’hennè su capelli colorati chimicamente. Quando ho iniziato a farlo io avevo i capelli lunghissimi con meches e non è accaduto nulla di tutto ciò! sono propensa ad archiviare anche questo punto tra le “leggende metropolitane”.
COSTI: l’hennè è un trattamento di lusso, ma solo in termini di risultato! Anzi! E’ estremamente economico! Basti pensare che, in genere 100 gr di hennè (che io divido per ben 2 applicazioni) si aggira mediamente sotto i 10€. L’altro ingrediente per me insostituibile sono i semi di lino: inutile andare appositamente in un negozio biologico, ormai si trovano anche all’ipermercato a prezzi contenutissimi (e sono cmq BIO)! 1 sacchetto vi durerà per più applicazioni spendendo meno di 5,00€.
(…una tinta dal parrucchiere non vi costerà meno di €80!! facesse bene, almeno…)
RICETTA: la mia personalissima ricetta è continuamente work-in-progress. Ogni volta apporto alcune modifiche e la volta successiva la perfeziono! Miscelando le diverse polveri (in vendita, ormai, ce ne sono tantissime) potrete via via costruire il vostro trattamento ideale, in base alle caratteristiche delle polveri stesse! Non c’è niente di meglio che personalizzare & sperimentare. Perché ogni capello ha delle esigenze diverse! Ad ogni modo la ricetta di base e sempre più o meno la stessa…
di cosa abbiamo bisogno?
1 pentolino
1 colino (meglio se con fori – e non a rete- e meglio se profondo)
1 ciotola medio/grande
1 cucchiaio medio/grande
pellicola trasparente
guanti monouso
ingredienti?
300 ml di acqua
3 cucchiai di semi di lino biologici
2 cucchiai di aceto di mele/ il succo di 1 limone in alternativa
50 gr minimo di hennè nella colorazione/miscela che desiderate
procediamo….
verso 3 cucchiai di semi di lino in 300 ml di acqua, porto ad ebollizione per circa 7 minuti. Filtro i semini e verso il gel in una ciotola contenente 2 cucchiai di aceto di mele o il succo di un limone. Verso a poco a poco la polvere di hennè (generalmente per capelli di media lunghezza si utilizzano 50 gr)e mescolo fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea. Copro con la pellicola trasparente e lascio riposare per il tempo necessario. Aggiungerò eventuali altre pappette solo l’indomani, ad ossidazione avvenuta.
Tutto il resto è puramente facoltativo!!
LA PAROLA D’ORDINE è:OTTIMIZZARE!! Cercate di rendere il tutto più veloce e indolore possibile! il pensiero di dover sporcare il bagno e macchiare i vestiti può far desistere, lo so! Io, ad esempio, ho rinunciato ad applicarlo con il pennello perché ciò comportava dover “impacchettare” il bagno oltre a perderci molto più tempo! Semplicemente lavo i capelli (solo con shampoo, occhio!!) e li districo. Ancora a testa in giù infilo i guanti e applico l’hennè con le mani, così come si farebbe con una maschera o un impacco! Naturalmente ho cura di coprire l’intera capigliatura! in 1/2ora l’applicazione è fatta, veloce e indolore!! Il pavimento è salvo, così come vestiti e asciugamani e mi basterà pulire solo il lavabo 🙂
INFINE….HAVE FUN!! Divertitevi a creare il vostro colore ideale e ad aggiungere gli ingredienti che più vanno d’accordo con i vostri capelli!! Buttatevi senza paura perché, per quanto possa colorare, l’effetto non sarà mai shockante come una tinta chimica sbagliata!
….e i vostri capelli vi ringrazieranno!!
L.