L’anti-guida ai rossetti naturali

{… ovvero quel che io NON ricomprerei neanche sotto tortura.}

In genere, fateci caso, i post sono al positivo. É molto più comune e spontaneo stilare una classifica di prodotti da consigliare, di preferiti, di “mai più senza”. Ma le disavventure cosmetiche sono sempre in agguato e a seconda della quantità di sfiga del periodo, possono di gran lunga superare le belle scoperte.

Dovrei averlo detto già da qualche parte che mi sono messa in pausa di riflessione nei confronti degli acquisti make-up: uno perché consumare il trucco é cosa epica, due perché accumularne tanto senza riuscire a consumarlo mi mette ansia, tre perché non ho nessuna voglia né di accumulare né di angosciarmi.

La mia grande passione truccosa sono i rossetti rossi, lo sapete, e nel corso degli anni ne ho collezionati un bel po’….ma poi al mattino li passo in rassegna e mi rendo conto che alcuni sono risultati davvero pessimi e che, tornando indietro, quei soldini li avrei potuti risparmiare. La gestione di un rosso non è semplice come quella di altri colori e, passati i primi entusiastici gridolini iniziali, quel che resta é quantomeno un certo scetticismo.

Non ho niente contro i brands che citerò, né contro gli e-commerce che me li hanno venduti, né contro le influencer che me li hanno consigliati. Mi preme inoltre precisare che alcuni non sono dei NO assoluti, lo vedrete, semplicemente hanno rivelato alcune….come dire…. oggettive difficoltà di gestione che mi fanno tentennare dal tentare la sorte con una nuova colorazione, tutto qui.

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Partiamo bene direi,  perché se errare è umano…perseverare si sa…ed io ho dovuto acquistare ben 4 rossetti prima di realizzare che forse no, non facevano propriamente al caso mio. Le nuance, per amor di cronaca,  sono le n. 4, 7, 8 e 14…per carità sui colori niente da dire!  Quel che è universalmente noto dei rossetti PuroBio è l’aspetto un po’ sinistro del bullet che, lo vedete, appare sempre come se fosse congelato. Sono, ne converrete, estremamente pastosi ad effetto “gessetto” o “pastello a cera” il che non li rende semplici da gestire né durante l’applicazione,  né tantomeno nel corso della giornata.  Il rilascio di colore c’è a patto di riscaldare un attimo il bullet anche semplicemente a contatto con il calore delle labbra, ma non scorre mai facilmente e non risulta uniforme.  Il n.14 che ovviamente è il mio preferito purtroppo ha sviluppato questa superficie grumosa e frastagliata che rende il tutto dannatamente complicato: per carità, lontane dal contorno! Quindi, primo inevitabile consiglio: matita contorno labbra indispensabile,  un filo di burrocacao ma solo al centro e procedere a riempire col colore: il balsamo labbra vi aiuterà non poco per creare una superficie scivolosa e far scorrere i rossetti…Ma con parsimonia,  mi raccomando….e lontane dai bordi altrimenti vi ritroverete come Joker in men che non si dica! Durante la giornata, se possibile, va ancora peggio: il rossetto tende ad asciugarsi quindi il confine della mucosa si forma con evidenza abbastanza presto (ovviamente più un colore é scuro/intenso, più si vedrà). Se mangiate, poi, addio! E non sfregate il labbro superiore con quello inferiore come si fa dai tempi più remoti per ricompattare il rossetto! L’unico modo é ammorbidire il tutto con un velo di burrocacao e poi uniformare il colore, magari col polpastrello (pena: combinare un papocchio che non finisce mai)!

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Tutta questa solidità si dimostra invece inefficace a livello di sbavature, che sono comunque dietro l’angolo. Dunque, ricapitolando: matita contorno labbra assolutamente indispensabile, burrocacao idem ma moderatamente e lontano dai bordi, polpastrelli puliti e ritocchi da effettuarsi con un minimo di privacy. A questo punto….cosa ne farò? I numeri 7 e (soprattutto) 14 continuerò ad usarli, o almeno ci proverò, perché nonostante tutto, i colori mi piacciono e quindi pace! L’8 potrei ancora tenerlo ma quel che é certo é che il 4 lo butterò: il tappo si è inspiegabilmente fuso e l’ultima volta che l’ho aperto, il bullet freezato si è catapultato fuori in un lancio degno della NASA. Ah, dimenticavo: fanno strato e si trasferiscono sui denti, per concludere in bellezza.

WP_20200222_12_58_50_ProNATURAVERDE BIO, parliamone. Contravvenendo al mio codice morale di comprare rossetti solo se in saldo e mai ad un prezzo superiore di €10 (le mie strane regole, lo so), mi sono regalata tempo addietro questo rossetto dal pack così irresistibile. Già, lo riconosco, essendo io schiava dell’estetica, mi sono fatta tentare da questa deliziosa fantasia floreale. Ben mi sta. Iniziamo col dire che, sfiga, il colore ROSSO non è proprio come una povera red-addicted si aspetterebbe. MATTONE sarebbe stato infinitamente più appropriato. Partiamo male. Se terrete il rossetto in borsa, poi, ed è inverno, ebbene….non risulta molto facile nella stesura. Se, invece, lo terrete a casa ad una temperatura più o meno vivibile scorre bene ed il rilascio colore é uniforme, sì. Il problema sta nella gestione durante la giornata. Sebbene contornato adeguatamente tende a uscire dai ranghi (che indisciplinato!!)e, al tempo stesso, seccarsi sulle labbra: non chiedetemi come diamine faccia! Si tratterà di un caso di bipolarismo cosmetico! Da un rossetto che sborda, notoriamente cremoso, di tutto ci si aspetterebbe fuorché impastarsi, no?! Il ritocco é dunque veramente arduo: ricostruire il contorno alla meno peggio e, come sopra, cercare con l’ausilio di un balsamo labbra di uniformare nuovamente il tutto, specie a ridosso della mucosa. Insomma….non ci siamo proprio. Ma da un rossetto che si spaccia per “rosso” ed è tristemente “mattone” non potevo aspettarmi niente di meglio. Lo consumerò come meglio posso, approfittando della stagione invernale per indossare questo colorino deprimente. Il pack invece, pur essendo in cartone (scelta non sempre felice) è solido e ben fatto, bisogna riconoscerlo.

Un capitolo a parte meritano quei rossetti con buoni ingredienti che continuo ad usare, potrei assolutamente ricomprare in altre colorazioni, ma che presentano delle oggettive difficoltà nell’applicazione oppure nella gestione del colore durante l’arco della giornata. WP_20200222_12_59_28_ProAd esempio il rossetto Ruby di Nouveau Cosmetics presenta qualche difficoltà: in questo caso è l’unico rosso della gamma che io abbia e potrebbe anche essere un difetto dato da questo colore in particolare, non lo posso escludere visto che non ho altri esemplari! Anche in questo caso la pasta del rossetto è molto compatta. Il colore è un rosso corallo molto acceso e al suo interno si percepisce una discreta quantità di bianco: questo rende la stesura poco uniforme a livello di colorazione che tra l’altro purtroppo evidenzia qualsiasi tipo di secchezza presente sulle labbra ed io in tutta onestà ne ho davvero poca, però quel poco si vede.

Secondo me bilanciato meglio il colore e reso un pochino meno acceso e chiaro dalla quota di bianco potrebbe essere arginato il problema stesso: comunque sia anche il Nouveau necessita di una base cremosa, soprattutto per rendere un pochino più uniforme la stesura e gestire il colore nell’arco della giornata; va detto che in ogni caso non tende mai ad uscire dai bordi, nonostante l’uso del burrocacao sotto che comunque vi ricordo è sempre in minima quantità. Il confine con la mucosa tende a vedersi dopo un po’ di ore e il ritocco, anche in questo caso, non è proprio una passeggiata e da farsi sempre davanti allo specchio e con l’aiuto di un burrocacao all’occorrenza, quindi vietatissimo riapplicare il rossetto sul rossetto secco. Nel corso delle ore anche in questo caso la pasta si asciuga e le labbra ne risentono non poco!

In definitiva … che cosa rende un rossetto naturale appetibile ed utile in tutti i suoi aspetti? Anzitutto il rossetto deve essere intenso come colore e uniforme specie se si prediligono colorazioni forti ed evidenti. Altrimenti se non volessimo questo ci orienteremmo su altro tipo di cosmetico, come un gloss oppure un balsamo labbra colorato; il rossetto non deve inoltre uscire dai bordi, perché questo è probabilmente l’effetto più terribile che si possa ottenere: se siete una donna sulla soglia degli anta capirete bene quanto sia insidiosa questa caratteristica in presenza anche di un accenno di codice a barre; bisogna che sia confortevole perché normalmente si tiene un po’ di ore addosso, quindi non deve seccare le labbra e soprattutto non deve creare quell’odioso accumulo a ridosso della mucosa che lo rende davvero ingestibile a volte. Vi prego, che non faccia strato, sia impalpabile e ben educato a rimanere al suo posto…

…chiedo troppo?

Per fortuna pare proprio di no in quanto qualcosa che rispecchi queste caratteristiche c’è…ma ne riparleremo!

to be continued…

L.

best of 2018!

Un altro anno volge al termine: un fiume di parole, tanti prodotti, inci, fisse, passioni. Questo è quanto è accaduto ancora una volta in questo blog. Confesso di essermi seduta qui a tirare le somme senza ancora una vaga idea di quel che avrei scritto perché l’età si allunga e la memoria si accorcia e, ad oggi, il ricordo cosmetico di questi 365 giorni è un’infinità di cose acquistate, usate e finite con più o meno soddisfazione. Ho idea che bisognerà procedere con cautela avventurandoci in questa marea di boccette e tubetti, con passo leggero e buon equilibrio, pescando dal mucchio solo il meglio. Ma procediamo con ordine…

CAPELLI

Capelli, capelli….ricci adorati che quest’anno, facendo i debiti scongiuri, si sono comportati più che bene! In mezzo a tutte le preoccupazioni che hanno affollato la mia testa, i capelli che in passato mi hanno causato notti insonni e lacrime, hanno deciso almeno loro di togliermi di dosso questo fardello ed io, dal canto mio, li ho trattati al meglio delle mie possibilità.

Come sempre mi succede in queste circostanze, la migliore hair-care routine è proprio quella in corso da settembre/ottobre a questa parte e di cui, promesso, vi parlerò molto presto, ma ovviamente non può rientrare in classifica. Iniziamo bene.

Dando uno sguardo a tutti i prodotti per i capelli utilizzati quest’anno, posso con contentezza affermare di non aver preso grosse fregature, tranne una colossale che, è evidente, mi brucia ancora (la Crema Attiva-Ricci Disciplinante Elastica di Domus Olea Toscana). Per il resto è filato tutto liscio, con l’alternanza di prodotti tutti mediamente buoni e soddisfacenti! Decretare un vincitore non è semplice perché si equivale un po’ tutto, ma se proprio devo, la Crema Modellante Ricci di Gyada Cosmetics si merita la vittoria!

Lo styling dei ricci, al di là di quanto erroneamente si possa pensare, è cosa ben complicata! Bisogna cercare di conciliare il volume, la definizione, la leggerezza senza ungere, indurire, ingessare: se un prodotto è molto ricco potrà premiare la cura, il nutrimento e la definizione del riccio a scapito però di volume e leggerezza; per contro, qualcosa che sia leggero tanto da non appesantire i capelli potrebbe darci un riccio aereo e poco definito…e che orrore quel piattume alla radice??! O il boccolo unticcio?!! Ebbene, la Crema Modellante Ricci, sebbene poi non l’abbia più riacquistata (e ciò significa che la curiosità ha prevalso sulla comprovata efficacia, ….in altri termini…niente d’insostituibile) è riuscita perfettamente a coniugare tutti questi aspetti e a soddisfare una testa permalosa come la mia! Inoltre vi durerà molto permettendovi di ammortizzare nel tempo un costo già perfettamente abbordabile! Ottima!

L’affollata hair-care routine di Ruud

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BIO SKIN-CARE

Questa categoria ha assunto nel corso dell’anno un’importanza e un’attenzione sempre maggiori. Non che prima non ne avesse, ci mancherebbe, solo che spesso si attraversano periodi di ribellione nei confronti di qualcosa…o più semplicemente si focalizza l’attenzione su altro,….capita. Gli ultimi tempi, infatti, mi hanno vista orientarmi su skin care routine sempre più semplificate in virtù del fatto che avessi assodato oramai quanto poco fosse disposta la mia pelle a farsi coccolare. I risultati erano sempre inversamente proporzionali alla cura, l’impegno e i soldi spesi. Sembrava che, quanto meno le dessi, meglio mi ripagasse. Mah. (cosa ampiamente documentata in questo blog, tra l’altro).

Detto ciò, le cose sono drasticamente cambiate e, nell’ultima metà dell’anno, ho ritrovato il gusto di strutturare anche per il viso una routine più complessa, giocosa: mi sono circondata via via di qualche prodotto in più rispetto al mio solito e, se vogliamo, più ricercato.

Vorrei tanto dirvi che l’ultima skin care routine di cui vi ho parlato sarà quella premiata da questo post perché mi piace tanto e mi ha dato così gusto! Inoltre è stata la routine che ha di fatto segnato il passaggio, la transizione di cui vi parlavo. Ma in tutta onestà, per quanto Eterea abbia prodotti ottimi, con un rapporto qualità/prezzo davvero notevole….e per quanto abbia indiscutibilmente amato in particolare la CREMA GIORNO PRODIGIOUS HELIX…beh, no. Non vince Eterea, sorry. C’è qualcosa (e ancora non ho capito cosa, damn!) che mi dà noia, che mi causa l’insorgere di qualche, seppur minima (ma costante) imperfezione. E me lo sta facendo di nuovo questo scherzetto, anche con i prodotti appena introdotti, sempre dello stesso marchio. Devo indagare…

A dire il vero io un preferitissimo che vince a mani basse la categoria ce l’ho…ma, purtroppo, non ho avuto ancora modo di dedicargli un post! Lo uso da 2 mesi ed è quanto di più confortevole, performante, lussuoso … adorabile mi sia capitato per le mani negli ultimi tempi! Fuori concorso, purtroppo…

Ma allora…chi vince? Ebbene, la routine Hauschka, naturalmente! Pochi prodotti, pochi gesti essenziali, ….ma i risultati che ho avuto sin da subito sono stati a dir poco eccezionali! In tutti i mesi di utilizzo ho goduto di una pelle praticamente perfetta, equilibrata, morbida, rosea…! E se proprio dovessi scegliere un solo prodotto da eleggere a vincitore della categoria, beh sarebbe la CREMA ALLA ROSA PER IL GIORNO poiché, la medesima routine con la Crema alla Cotogna non ha prodotto gli stessi, incredibili risultati! Ad ogni modo sono sempre più convinta che il successo della routine Hauschka sia…la routine stessa. I prodotti sono perfettamente bilanciati tra loro e sono convinta che, presi singolarmente, non siano altrettanto performanti!

Un capolavoro di routine!

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BODY CARE

Questa probabilmente è la categoria più nutrita e, mi rendo conto, ciò di cui ho scritto di più in assoluto quest’anno (…ma anche i precedenti). Il fatto è che io sono un po’ in fissa con tutto ma i prodotti corpo, nei confronti dei quali non conosco pigrizia e/o stanchezza e che uso religiosamente così come faccio per viso, capelli, ecc…, si consumano di fatto più velocemente e in definitiva, se ne usano molti, molti di più. Anche qui c’è una piccola indecisione: durante l’ultimo anno non ho incontrato nulla di assolutamente eccezionale e strabiliante, ma di sicuro una menzione d’onore spetta all’onnipresente, sfruttatissimo, usurato, plurirammendato GUANTO KESSA! Uno strumento che francamente può fare la differenza contribuendo a mantenere una pelle costantemente liscia e morbida (ovviamente inquadrato in una routine fatta come si deve)! Certamente un altro prodotto che ha avuto la capacità di stupirmi, se fosse ancora possibile, è il SAPONE NERO D’ALEPPO: un’esfoliazione differente, una pulizia profonda ed un piacevolissimo effetto rinfrescante, defaticante e rinvigorente! Un prodotto che certamente potrei ricomprare! Chi vince, allora? Non posso esimermi dall’incoronare la mia travolgente passione per il miele, che ancora incredibilmente tiene banco! In particolar modo e, in rappresentanza della categoria, cito quella che è stata la crema centellinata nell’arco dell’estate, quel prodotto tanto godurioso quanto efficace: la ORGANIC MANUKA HONEY SKIN LOTION di DR.ORGANIC! Nutriente ed irresistibile! (cavolo, l’anno prossimo vorrei che vincesse un prodotto anti-cellulite, però!!!)

#honeyaddicted

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MAKE-UP NATURALE

Facile!! Il ROSSETTO ROSSO trionfa su tutto, credo che l’abbiate indovinato! Si, la mia passione per questa vera e propria icona make-up, sbocciata lo scorso anno, è andata via via consolidandosi, diventando al tempo stesso un irrinunciabile quotidiano, un oggetto da collezione ed una vera e propria fissa, come mio solito! Ritengo di non sbagliare nell’affermare di non aver quasi mai indossato nulla che non fosse una gradazione di rosso per tutto l’anno ed in wish list, a ben vedere, ho ancora rossetti rossi come se non fosse già sufficientemente folle comprare di continuo lo stesso colore, …come solo un profano potrebbe affermare! Già…ma quale rosso far vincere, se possibile? Di certo i Mulac sono stati una mia grande riscoperta; il GREEN ME LIPS & CHEEKS RED BOOST 04 l’ha fatta da padrone per tutta l’estate ed è stata la mia scelta quotidiana anche in vacanza! Di alcune new entry particolarmente degne di nota non abbiamo ancora parlato, uffa….ma ci sono alcuni rossetti che devo far vincere per rapporto qualità prezzo, scrivenza, comfort, durevolezza e gamma colori: 3 dei miei 4 Avril meritano assolutamente il podio!!

assi di cuori e due di picche

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LETTURE

Anche per questa categoria non ho grosse difficoltà a premiare un vincitore, ma solo perché non c’è affatto l’imbarazzo della scelta! Purtroppo mi sono capitate un paio di libri noiosi (fossi in voi eviterei la saga di Sharpe di Cornwell) oltre ogni dire ed in generale non è stato un anno felice per la scelta delle letture (“Manola”…che delusione)! “Alle cinque al Plaza” di Katherine Mosby è stato piacevole, scorrevole, ben scritto: un momento di vera evasione! Lo consiglio caldamente!

“non è facile passare il testimone dei sogni irrealizzati”

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VIAGGI

Anche qui non ho dubbi….e come potrei?! Innanzitutto perché non è che mi sia mossa tanto quest’anno, salvo qualche trasfertina Milanese, un week-end a Torino e il consueto salto al Sana! Ovviamente nulla che possa neanche lontanamente eguagliare il mio viaggio estivo in Irlanda, meta tanto sognata. Non posso più aggiungere nulla a quanto già detto nel post dedicato, solo che sono stati i 10 giorni più belli dell’intero anno…vi sembra poco?

Céad mìle fàilte! (l’Irlanda in 10 scatti+1)

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SCELTO DA VOI…

E concludiamo questa carrellata come di consueto con il post che ha ricevuto più visualizzazioni nel corso di questo lungo 2018! Rimango sempre un po’ perplessa nel constatare quanto poco vengano premiati post su cui punto, ai quali tengo e, al contrario, quanto vengano apprezzati, inaspettatamente, altri a cui non avrei dato una lira, per dirla in maniera vintage…

Tuttavia, sebbene i prodotti di questo post non avessero nulla di particolarmente eccitante, le “scoperte dell’acqua calda” quelle sì, sono state in uso da allora sino ad oggi e riconfermo la validità delle stesse! Di sicuro pettinare accuratamente i capelli prima di lavarli ha tutta una serie di notevoli vantaggi e, al tempo stesso, l’uso dei teli in microfibra mi pare ancora oggi una di quelle abitudini ritenute indispensabili ed in merito alle quali mi viene da dire “ma come ho fatto a non pensarci prima…”? Il post è questo ed è stato il primo articolo dell’anno!

L’ultima hair-care e le scoperte dell’acqua calda!

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Questo è quanto signori! Ogni volta la scelta si fa più ardua, ma sono abbastanza sicura di aver premiato proprio il meglio! Ci vediamo il prossimo anno per un nuovo fiume di parole, tanti prodotti, inci, fisse, passioni… se avrete ancora la bontà, la pazienza e la voglia di leggermi (…ma c’è ancora qualcuno che legge i blog?!)…

L.

RED LIGHTS

Ritorno a parlare di make-up, ma non di un cosmetico a caso, bensì del mio preferito in assoluto: il rossetto rosso. Perché, ormai, il concetto di rossetto per me è inscindibilmente legato al colore ROSSO: non guardo altro, non cerco altro. Che sia rosso, per favore. E che abbia una buona performance, non chiedo di più.

Già, perché in questo periodo della mia vita sono completamente RED ADDICTED, inutile negarlo. E non credete non mi dispiaccia vedere inutilizzati gli altri rossetti che ho: è assolutamente contrario alla mia etica lasciar morire inutilizzato qualsiasi prodotto e, per un certo periodo, mi sono anche forzata a farli ugualmente girare….ma poi, mi sono detta: “ma perché devi essere sempre così rigida ed intransigente in ogni aspetto della tua vita?! Vuoi indossare il rosso??….ACCONTENTATI, una volta tanto“. E’ stato liberatorio assolvermi dall’ennesima colpa e da allora…voglio il rosso? Rosso sia!

Questa transizione verso il rosso classico che è, ad oggi, la mia prima scelta, non è stata immediata: sono passata attraverso numerose fasi intermedie (ma non sto a tediarvi ulteriormente! Tanto più che il tutto è stato abbondantemente documentato QUI). Oggi, dicevo, il colore che più mi rappresenta e con cui mi sento completamente a mio agio è il classic red: non vi parlerò di una scelta ponderata e studiata in base ai dettami dell’armocromia tanto in voga oggi (e che ha un suo perché, indiscutibilmente). Non mi sono mai addentrata nella questione e poco me ne intendo, di conseguenza. Le mie scelte si basano su ciò che piace a me e con cui mi vedo bene, stop. Non sono armocromatica? Pace.  

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IMG_20181111_111451Questa storia ha inizio lo scorso Maggio, in occasione di una mia trasferta milanese. Vuoi non fare un salto a City Life, nello specifico al DM? Questo sarebbe stato un vero affronto, capite bene che non potevo esimermi. Mi ci sono recata in tenuta da combattimento, munita di chilometrica wish list finalmente libera di fare shopping senza freni e senza le abituali limitazioni date dal bagaglio a mano (il DM per me ha sempre significato “vacanza”, un po’ come Starbucks, dunque “aereo”. Trovarlo in Italia ha perso poesia, lo confesso). In realtà sono uscita con un esiguo bottino perché non c’era poi tanto che m’interessasse davvero. L’espositore make-up di Alverde era stato vergognosamente depredato e, con molto sforzo e assolutamente a scatola chiusa vista l’assenza di tester, ho acquistato questo esemplare di Matt Lipstick.

IMG_20181111_111936Si presenta come un matitone automatico (quindi da non temperare bensì con rotellina sul fondo per far salire il prodotto) dall’intenso profumo fruttato (per niente fastidioso, a mio avviso). Ad onor del vero non è un rossetto con cui sono subito andata d’accordo, ma alla fine ci siamo capiti. Ha una buona scrivenza sin dalla prima passata e non necessita di essere precedentemente contornato. Il suo finish è effettivamente matt ma resta piuttosto confortevole sulle labbra (tenete presente che io non applico burrocacao sotto). Attenzione però alla stratificazione, elemento fondamentale tra la bocciatura e la promozione a pieni voti di questo matitone-rossetto: applicandone giusto uno strato, tenderà a seccarsi un po’. Impossibile ricompattarlo con il classico sfregamento labbro superiore & inferiore! Se, invece, abbondate con più passate, mantiene una texture cremosa, ottenendo non solo un colore inevitabilmente più pieno, ma anche una durata del prodotto sulle labbra di molto più lunga (veramente notevole, direi) e senza gli inconvenienti di cui sopra! Anche il ritocco sarà un gioco da ragazzi! Il rosso ha il tipico aspetto velvetly dei matt  ma il tono non è esattamente un rosso classico, bensì quasi un color bacca/ribes, bello comunque!

Insomma, un prodotto a cui non davo una lira e che, invece, mi ha piacevolmente stupita!

MULAC COSMETICS_CRAZY LIKE A FOX

IMG_20181111_111430Nei confronti di Mulac ho nutrito sentimenti contrastanti, dagli esordi ai giorni nostri. Grande amore per Marilyn, che dura tutt’oggi, decisamente meno per Mou, grande flop. Poi c’è stato l’affaire Santa Claus, bellissima limited edition di qualche Natale fa che acquistai a scatola chiusa in quanto la pagina dell’inci sul sito era sempre impallata (ai tempi c’era una pagina a parte per gli ingredienti), per poi scoprire che conteneva siliconi ma solo quando ormai ce l’avevo già a casa. Ok, mea culpa, ma anche loro avevano più volte ribadito “stessa composizione dei Wacky Lipsticks”…e mica tanto, però! Ad ogni modo, e nonostante qualche limite del rossetto stesso in quanto piuttosto secco, ho potuto apprezzare la durata e le buone performances di Marilyn in questi anni, accarezzando l’idea di tornare a dare fiducia al marchio. Mi è piaciuto quasi da subito Crazy Like a Fox, appartenente ai TASTYLIP, ma sono capitolata solo a fine estate.

IMG_20181111_112008Il pack è bello e raffinato come da tradizione Mulac, nulla da dire. Anche l’odore è il medesimo, un po’ vintage da rossetto anni ’80. Il colore sul sito non rende quanto dovrebbe e potrebbe scoraggiare l’acquisto: appare quasi come un mattone freddo, in altre foto invece molto meno intenso di quel che è in realtà. Dal vivo, invece, è una bomba. Non lo definirei rosso Ferrari come dice l’azienda francamente, non ne ha la brillantezza e quella punta di brio; è più profondo, un pelo più spento, ma comunque abbastanza vicino a ciò che si potrebbe intendere per rosso classico, il tipico colore che non dovrebbe mai mancare nel beauty di una donna anche se non necessariamente red addicted. Molto raffinato ed elegante, anche grazie alla texture opaca.

Parliamo di un rossetto a lunga tenuta, sempre considerando che si tratta di un prodotto naturale al 96,3%. Non esige necessariamente di essere contornato (ma, specie agli angoli della bocca capita di doverlo monitorare) ed in generale ci si può fidare, l’unica sua pecca è quello di essere, come già detto, un po’ secco già all’applicazione e di tendere ad asciugarsi anche addosso, segnando il maledettissimo confine con la mucosa labiale: anche per questo va tenuto sotto controllo e riparare a questo antiestetico effetto mediante solito sfregamento di cui sopra non sempre riesce in maniera uniforme! Meglio ammorbidire leggermente la parte con un burrocacao e sfumare col polpastrello, se non avete appresso lo stick! Per il resto …mi piace da matti!

PUROBIO COSMETICS_N.14 ROSSO puroBIO

IMG_20181111_111402Con lui è stato amore alla prima swatchata, già perché strano a dirsi, ho avuto modo di vederlo live al Sana e di appurare che, sì, lo volevo e sì, dovevo acquistarlo quello stesso giorno. In realtà le cose non sono andate esattamente così in quanto in fiera non c’era nessuno sconto se non una promo sull’acquisto di 3 prodotti che proprio non m’interessava e, a prezzo pieno, mi son detta che avrei potuto prenderlo in qualunque momento (avevo inoltre svaligiato lo stand di Eterea spendendo lì l’intero budget Sana e, sapete com’è, a volte ho anch’io una piccola, afona coscienza).

Fa parte della collezione FW 2018 LUXUS, ma la formulazione non è stata migliorata rispetto ai rossetti già presenti in gamma. Il n.14 infatti, sebbene molto bello, è penalizzato dalle stesse problematiche: il bullett è molto secco e la sua superficie non risulta completamente liscia ma un po’ grumosa. Vien da sé che sia necessario scaldare un attimo lo stick per avere un rilascio colore ottimale. Meglio inoltre evitare l’applicazione su labbra completamente asciutte: magari un tocco di balsamo a ridosso della mucosa (SENZA arrivare al contorno, però! Meglio mantenersi abbondantemente alla larga dai bordi) permette una maggiore scorrevolezza ed evita (o, perlomeno, rallenta) la formazione dell’antiestetica linea di confine già menzionata con Crazy Like a Fox, perché i due rossetti viaggiano a braccetto, diciamocelo.

IMG_20181111_112037Va monitorato? Sì. Più che altro perché tende a seccarsi col trascorrere delle ore e ad assumere un aspetto poco uniforme e grumoso, non esattamente il top (teniamo presente che un colore come il rosso, intenso ed evidente, mette in risalto le labbra nel bene e nel male! Ogni imperfezione viene amplificata, ahimè). Di nuovo, come sopra: non tentate d’intervenire a secco o farete solo guai (se pensate furbescamente d’inumidire le labbra con la saliva, anche no: se possibile peggiorerete la situazione)! Di nuovo abbiamo bisogno di una texture burrosa che vada a sciogliere eventuali grumi e ad ammorbidire la parte: solo dopo si può pensare di sfumare, uniformare, rimestare….o più semplicemente ripassare il rossetto.

Il colore, che ve lo dico a fare? E’ veramente molto elegante, lo vedete! Viene definito dall’azienda full coverage dal finish metal, ma su questo non mi trova del tutto d’accordo. Sulle labbra non penso sia evidente o comunque non è una caratteristica che salta all’occhio: per me è quasi un semi-matt…, molto bello per carità, ma non particolarmente metal, ecco.

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Questi 3 sono di sicuro i rossetti più usati degli ultimi mesi, merito un po’ dell’effetto novità ma anche di colori particolarmente adeguati alla stagione. Ma poi, se anche così non fosse, se non risultassero in linea alle tendenze moda intendo, farebbe la differenza? Se sei una red addicted sai cosa intendo…. VA BENE PURCHE’ SIA ROSSO.

L.

 

 

 

 

 

what about RED?

<<Tornando da Spencer, feci tappa da Rexall e comprai a Lillian i tre articoli da toletta che giudicavo indispensabili: uno spazzolino da denti, una spazzola per capelli (di quelle costose con il manico di legno e le setole naturali, di fabbricazione inglese), e un rossetto rosso fuoco di Elizabeth Arden, chiamato Rosa Flamenco>>*

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L’azienda lo definisce “Tonalità rosso acceso, rubino, prezioso, attraente. Passionale” …insomma, tutto quello che un rossetto rosso dovrebbe essere, quale pura essenza di seduzione…ed è per questo che l’ho voluto fortemente nella mia collezione. Avevo inoltre ricevuto moltissimi feedback positivi riguardo questi rossetti e non vedevo l’ora di poterne testare la qualità! Iniziamo con il dire che è un prodotto 86% NATURALE,
100% MADE IN ITALY & CRUELTY FREE.

Il bullet risulta essere un po’ duro alla stesura, nonostante il caldo, il che è un bene in quanto si presta ad essere portato in giro piuttosto che in vacanza senza timore che si disintegri; d’altro canto l’applicazione non è il top in fatto di confortevolezza. Ad ogni modo il rilascio di colore è pieno ed immediato: non ritengo necessiti di una matita contorno labbra, ma per una maggiore precisione probabilmente l’uso di un pennello può tornare utile (direttamente dal bullet si riesce tranquillamente ma proprio in virtù del fatto che resti piuttosto duro, pecca un po’ di definizione). Ovviamente anche una lip-locker è sempre beneaccetta, anche se non indispensabile! Mi piace il fatto che non si trasferisca sui denti, neanche appena applicato! Non è no-transfer ma ad onor del WP_20180708_12_03_07_Provero non lascia troppe tracce sulla classica tazza di caffè, per intenderci, se siete del partito odio l’impronta del rossetto (a proposito! Sopravvive in tutta tranquillità a caffè e spuntino). La sua texture è un po’ spessa e secca e tende un po’ a sgretolarsi con il trascorrere delle ore: tentare di ricompattarlo a secco è impossibile, tantomeno a ritoccarlo: o vi aiutate ammorbidendolo con un po’ di balsamo labbra oppure meglio toglierlo e riapplicarlo ex novo! Quando si asciuga il confine con la mucosa diventa piuttosto evidente, ma si camuffa facilmente grazie al suo colore: parlando di colore, che dire, è per cuori forti e sfrontati! Estivo, brillante, infuocato! Denti gialli e labbra secche astenersi, prego!

 

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Ho desiderato fortemente questo rossetto ogni volta che l’ho visto nel suo bell’espositore da Acqua & Sapone anche semplicemente per puro scopo collezionistico: trovo che il suo pack in cartone con questa bellissima grafica sia delizioso! Parliamo inoltre di un prodotto certificato Cosmetici Biologici e Nickel tested, con 100% di ingredienti naturali e biologici (con alcuni ingredienti di pregio, quali Olio di Bambù, di Oliva, di Argan, di Ricino e o.e. di Arancio Dolce): dunque una formulazione che ha un suo perché!

L’applicazione e la permanenza sulle labbra sono molto confortevoli: la stesura è facile, è scrivente e fa poco spessore, dunque non lo si percepisce addosso. Altrettanto semplice da ritoccare direttamente dal bullet ma anche tranquillamente sfregando il labbro inferiore e quello superiore (in quel movimento che in genere definisco in modo professional “reimpasto”, tanto per intenderci). La pausa caffè lascia tracce sulla bocca (i due classici punti agli angoli WP_20180708_12_05_43_Prodove poggia la tazza e che restano più chiari). Questo rossetto teme il caldo ed io non lo porterei in giro  cuor leggero anche per il suo pack un po’ delicato (anche se in cartone, è molto più solido di quello Alva, ad esempio, e la chiusura è perfettamente ermetica). Tuttavia nonostante le alte temperature non sbava, anche senza matita, l’ho provato (magari avendo comunque l’accortezza d’incipriare il contorno delle labbra a mo’ di barriera assorbente, ci siamo capite)! Ad alcune ore dall’applicazione il confine con la mucosa si secca ed è piuttosto evidente: in questo caso il reimpasto è possibile ma il risultato non è ottimale! Unico appunto, il colore: proponendo un unico rosso in gamma avrei optato per un rosso classico ed intramontabile invece che una tonalità spiccatamente mattone. Parere personalissimo, per carità, ma è comunque un colore che preferisco usare in inverno!

 WP_20180708_12_07_45_ProSANTE NATURKOSMETIK_KISS ME RED 04

Molte, molte aspettative purtroppo disattese. Un lipstick dichiaratamente MAT, con buoni ingredienti (Olio di Ricino, cera Candelilla, cera Alba, cera di bacche Rhus Verniciflua, Vitamina E…) alcuni dei quali di origine biologica (olio di semi di Girasole, burro di Karitè, olio di Argan…), certificato Natrue e piuttosto economico: cosa chiedere di più? Performance, ecco cosa.

Il rilascio colore è scarso e le labbra vanno contornate per forza soprattutto per dare una parvenza di definizione! Anche sull’aspetto della durata non ci siamo: tende ben presto a sbiadire e il confine con la mucosa si evidenzia prima degli altri rossetti già citati. La situazione si riesce più o meno a sistemare, meglio con l’ausilio di un dito: il dramma è scongiurato ma il risultatoWP_20180708_12_07_21_Pro non è il top, diciamocelo! Anche questo rossetto teme il caldo, ma almeno con il bullet più morbido (ma mai sciolto!) si riesce ad applicarlo meglio grazie ad un rilascio colore un po’ più carico (resta di fatto che in ogni caso va contornato, fidatevi)! Devo inoltre segnalare una spiccata tendenza a raggrumarsi e sgretolarsi, che peccato! Anche il colore non è un rosso da conquista, se capite cosa intendo: è blando, senza nessuna caratteristica cromatica degna di nota. Un rosso per chi non vuole osare, anonimo e più indicato per la stagione autunno-inverno.

WP_20180708_12_09_30_ProKIKO MILANO_GREEN ME LIPS & CHEEKS RED BOOST 04

Vi parlo con molto piacere di questo prodotto in quanto, proprio in questi giorni trovate l’intera collezione Green Me di Kiko scontata del 50% (ammetto che questo genere di tempismo normalmente non mi appartiene). La Green Me è una edizione limitata di Kiko ad ispirazione, per così dire,…naturale. Tuttavia non tutti i prodotti dal mio punto di vista hanno inci che invitano all’acquisto e francamente vi suggerisco comunque di darci uno sguardo (disponibili anche sul sito, se voleste controllarli in tranquillità da casa).

Tornando al matitone rossetto/fard non è un mistero che mi sia piaciuto, tutt’altro. L’ho amato dal primo istante e così tanto da averne acquistato un altro (non sia mai dovessi perderlo o che so io): quando vado di doppioni, la cosa è significativa (meglio: preoccupante).

Mi piace moltissimo, è pratico e veloce nell’applicazione, riesce ad essere al tempo stesso valido per i contorni e i lavori di fino, ma rapido per riempire tutta la bocca. Texture liscia e scorrevole, colore saturo da subito, cremoso e confortevole. E’ il tipico rossetto di cui fidarsi, quello che si indossa nelle occasioni speciali, per un appuntamento o semplicemente da portarsi in borsa. Mi sbilancio: lo porterei tranquillamente in vacanza….e chissà che non lo faccia davvero, WP_20180708_12_09_09_Properché ha tutto quel che serve per essere un delizioso e affidabile compagno di viaggio! Si applica e si ritocca con facilità, ha un formato compatto e il tappo è ben saldo. Non necessita di altro per essere perfetto ed è superfluo anche munirsi di temperamatite (in dotazione) in quanto prima di doverlo appuntare con molta probabilità sarete già tornate, piangenti, dalle ferie. E poi…vogliamo parlare di questo concentrato di sofisticata seduzione? Non vorrete mica non infrangere qualche cuore straniero! Un rosso pieno, vibrante, goloso ed invitante! E’ acceso ma con una punta di fucsia a renderlo sufficientemente freddo da non farvi dubitare del bianco dei vostri denti (che poi non è mai abbastanza, detto fra noi). Ciliegie candite ne abbiamo? Servitevi…

<<Lillian ci raggiunse un attimo dopo con un prendisole senza maniche e, constatai con piacere, il rossetto rosso acceso che le avevo comprato>>*

*Alle cinque al Plaza, K. Mosby

L.

WP_20180708_13_33_21_Pro

assi di cuori e due di picche

Potrebbe essere forse vagamente intuibile, per chi mai si fosse avventurato in queste pagine, la mia passione per i rossetti rossi (QUI e QUI, ad esempio).

E altresì nota la mia tendenza al collezionismo, agli acquisti compulsivi, alle fisse: quando mi appassiono a qualcosa, sviluppo una sorta di ossessione, compro tutto a tema, mi circondo di cose che me la rammentino, la sogno. Ad esempio, decido di andare in viaggio a Berlino? Bene, per mesi leggo ogni curiosità al riguardo, guardo ogni sorta di video, esamino le strade con Google Maps, scarico musica popolare, imparo l’inno nazionale, cerco un marito tedesco e via discorrendo.

Negli ultimi anni la mia fissa in fatto di rossetti è il rosso, non ne ho mai abbastanza, devo provarli tutti. Guardo ciò che offre in fatto di rossi ogni singola azienda in cerca di una nuova sfumatura. Agli occhi di qualche profano, sembra che io abbia una quantità imbarazzante di rossetti tutti uguali, ma ai miei di occhi nessuno è paragonabile all’altro, perché sebbene possano avere colori più o meno simili (sempre di rosso parliamo, in fondo), differiranno per performance, texture, finish, confortevolezza….insomma: il metro di giudizio di un rossetto è articolato in più fattori, non si può semplificare la questione dicendo che è “rosso”. Molto spesso un colore spettacolare unito ad una scarsa durata può rendere mediocre il risultato finale! Immaginatemi in questo momento come la giuria di un’esibizione di pattinaggio artistico o di una gara di tuffi. Meglio ancora, potremmo affidarci al sistema di Johnathan Evans Prichard (professore emerito) per comprendere la poesia (naturalmente mi aspetto che riconosciate tale citazione):

“Se segniamo la perfezione di una poesia sull’asse orizzontale di un grafico e la sua importanza su quello verticale, sarà sufficiente calcolare l’area totale della poesia per misurarne la grandezza. Un sonetto di Byron può avere valori alti in verticale, ma soltanto medi in orizzontale, un sonetto di Shakespeare avrà, d’altro canto, valori molto alti in orizzontale e in verticale con un’imponente area totale, che, di conseguenza, ne rivela l’autentica grandezza.”

phototext_636581991359519538Tutto questo per dirvi che ho un sacco di rossetti rossi per un sacco di buone ragioni. Oh.

Quando ho puntato i miei occhietti astigmatici su Avril ed il suo rinnovato parco rossetti, ho notato un’interessante varietà di rossi su cui mettere le mani.

Ciascun rossetto ha un pack nero, semplice e sobrio, con il numero di riferimento posto comodamente in cima. Il bullet è da 4 ml, hanno un PAO di 12 mesi e sono certificati ECOCERT COSMOS ORGANIC. Sebbene di mamma francese, sono Made in Italy e deliziosamente low cost (€5,99 cadauno). Sono rossetti al 100% con ingredienti di origine naturale, 72.96% biologici:

INCI: Ricinus Communis (Castor) Seed Oil [1]Oryza Sativa Seed Oil [1]Prunus Amygdalus Dulcis (Sweet Almond) Oil [1]OctyldodecanolCera Alba (White Beeswax) Extract [1]Copernica Cerifera (Carnauba) Wax [1]Candelilla Cera (Euphorbia Cerifera) WaxHectoriteOryza Sativa Cera (Rice Bran Wax)Simmondsia Chinensis (Jojoba) Seed Oil [1]MaltodextrinPuò contenere (+/-): Ci 75470Ci 77499 (Iron Oxide)Ci 77891 (Titanium Dioxide)Ci 77491 (Iron Oxide)

1 da agricoltura biologica controllata

GROSEILLE N.599 E’ stato il rossetto pilota, il primo da me comprato e fondamentalmente il responsabile dei successivi acquisti. Capirete bene che il nostro è stato amore, da subito. Texture cremosa e confortevole, colore pieno ed omogeneo, una  buona durata e la capacità di andar via dalle labbra in maniera uniforme senza grandi danni e comunque facile al ritocco. Il colore, poi, che ve lo dico a fare: uno spettacolare tono di rosso con una punta di rosa: per tutte coloro che amano le labbra ben in evidenza ma magari non vogliono osare un rosso fuoco.

HOLLYWOOD N.598 A tal proposito, il n.598 Hollywood è esattamente uno stupefacente, vellutato rosso classico, esattamente il colore che la fa da padrone nella mia vita da un annetto a questa parte. Se temiate che possa ingiallire i denti, tranquille: non lo fa pur non essendo spiccatamente freddo. Per il resto valgono tutte le meravigliose qualità sopra elencate! Purtroppo il mio, ovviamente, è arrivato fallato: non poteva essere diversamente rivelandosi di fatto il mio preferito. Uffa.

COQUELICOT N.597 Sulla scia del precedente ma un tantino più smorzato, si colloca il color papavero: un rosso soft, forse con un sottotono lievemente più aranciato ma che, di nuovo, non pregiudica il vostro sorriso (con una dentatura mediamente bianca, non si corrono grossi rischi). E’ stato l’ultimo ad entrare nella grande e felice famiglia dei miei rossetti, del resto con un nome così come non comprarlo? Come sopra: pieno, avvolgente e coprente dalla prima passata, resta al suo posto e si consuma con grazia. Basterà, come per i fratellini, una semplice rimestata con le labbra per ricompattarlo. Bello bello!

ROUGE SANG N.636 Ma quale sarà mai, allora, questo due di picche se non Rouge Sang? Ebbene si, mi si spezza il cuore ma questo rossetto non va, c’è poco da fare. In fatto di colore nulla si può obiettare: è bellissimo, indubbiamente. E proprio per questo fa ancora più male! Il più scuro dei quattro, un rosso sanguigno, appunto. Ma il pigmento non è distribuito omogeneamente in formula, lo si vede chiaramente già alla stesura. E peggio ancora quando inizia a sbiadire a chiazze, si raggruma, per non parlare di quando si tenta di uniformarlo sfregando il labbro superiore con quello inferiore. Se pensate che fissarlo con un po’ di cipria possa salvare la situazione vi sbagliate. Anzi, peggiorerà ulteriormente le cose perché renderà impossibile la rimestata di cui sopra.

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Tirando le somme, i rossetti Avril sono belli, indiscutibilmente. I rossi accontentano le più svariate esigenze: 4 sfumature per le appariscenti e basta o le appariscenti non plus ultra (perché, diciamocelo, se indossi un rosso, passare inosservata non è esattamente una tua priorità). Non pretendo che un rossetto naturale mi sopravviva ad un pasto, ma considerate la compostezza e l’attenzione che ci metto nell’indossarlo, mi aspetto che possa arrivare all’ora di pranzo in maniera soddisfacente, passando per almeno 1 lt d’acqua, un tazzone di caffè, un’arancia per spuntino, ed i rossetti Avril (Rouge Sang escluso, purtroppo) mi garantiscono tutto questo.

…e sono pure low cost.

Ed è per questo che li amo. Una validissima ragione per aver comprato 4 rossi.

L.

 

 

lipstick, red passion

<<…For her lips were the colour of the roses, that grew down the river, all bloody and wild…>>*

La passione per il rossetto rosso continua….anzi: è addirittura aumentata, prepotente e dilagante, al punto che se in passato la scelta del rosso non era quotidiana ma dettata da determinati stati d’animo e/o opportuni abbinamenti cromatici, oggi posso affermare senza paura di smentita che il rosso, in tutte le sue declinazioni, è di fatto la mia prima scelta.
In questi casi di sicuro entra in gioco anche l’abitudine a vedersi con determinati colori indosso e le labbra in evidenza, ma se al mattino la mia scelta deve ricadere su un altro colore, non sono contenta.
Addirittura per la prima volta (a parte un week-end a Roma nel marzo scorso) l’ho indossato persino in vacanza, cosa davvero straordinaria per la mia concezione di comodità da viaggio: ho sempre dichiarato (e messo in pratica) che portare un colore impegnativo equivale senza dubbio ad un po’ di sbattimento extra, se come me uscite dall’hotel al mattino presto e beviate e mangiate anche per strada, camminando. Il terrore di andare in giro in stile Jocker però non mi ha scoraggiata: qualche controllatina in più e la combo specchietto+rossetto “pronto ritocco” strategicamente a portata di mano!

Per chi non ha la passione dei rossetti (e del make-up in generale) potrebbe a ragione pensare che acquistare sempre rossetti dello stesso colore non ha molto senso! Ma si fa presto a dire “rosso”: ogni rossetto è una storia a parte ed io sono in cerca del rosso perfetto per cui, capirete bene, che la mia è una vera e propria missione e tutto ciò ha un reale scopo scientifico! Senza contare che quando ci si appassiona a qualcosa, subentra una sorta di collezionismo cronico ed io in particolare sono caratterialmente molto propensa a tutto ciò (mi piacciono le piante grasse? Piante grasse dappertutto!! Amo l’odore di cannella? Compro TUTTO alla cannella!! ecc..ecc..)! Tornando a noi e ai rossetti rossi, devo dire di avere ancora una nutrita wish list da onorare, anche se nell’ultimo anno qualche nuovo rosso me lo sono regalato con enorme piacere!!

ALVA_C1 Brick Red Creamy Collection

INCI: ricinus communis (castor) seed oil, helianthus annuus (sunflower) seed oil, copernica cerifera (carnauba) wax, hydrogenated olive oil stearyl esters, euphorbia cerifera (candelilla) wax, oleic/linoleic/linolenic polyglycerides, helianthus annuus (sunflower) seed wax, prunus armeniaca kernel extract, macadamia ternifolia seed oil, oenothera biennis (evening primrose) oil, camelina sativa seed oil, theobroma cacao (cocoa) seed butter, parfum (natural), tocopherol, vitis vinifera (grape) seed oil, pongamia glabra seed oil, yeast polysaccharide, beta vulgaris (beet) root extract, CI 77891, CI 77491

Letteralmente “Brick Red” significa “rosso mattone”: mai nome fu più sbagliato e fuorviante! A meno che a casa Alva i mattoni siano di un meraviglioso, sgargiante color rosso Geranio!! Questo è uno dei grandi contro della vendita on-line: ma sarà giusto il nome? O le foto? O gli swatches?! Certo è che bisogna fare un po’ di ricerca …e incrociare le dita!! In questo caso mi sono lanciata confidando nella buona sorte ed infatti mi è andata davvero bene, essendo di fatto il Brick Red uno dei miei rossetti preferiti!! Ma se il nome è fuorviante, di certo la collezione chiamata “Creamy” rispecchia perfettamente la sua texture: morbido, confortevole ed incredibilmente duraturo, qualità che in un rossetto non sempre riescono a convivere serenamente! Il colore è pieno da subito, non va a spasso per il resto della faccia (ma consiglio comunque di contornarlo con una matita!), è facile da ritoccare (basterà giusto tamponare con un fazzolettino e riapplicarlo), non si deposita in orrendi grumi ma mantiene la stessa deliziosa cremosità dal primo istante all’ultimo! Nel suo odore rintraccio quasi una vaga nota alcolica anche se, vedete bene, di alcool non ce n’è! Piuttosto….anche l’inci è molto carino ed il rossetto è Vegan (le Cocciniglie sono salve a questo giro!) oltre che certificato ECOCERT! Enorme contro: il pack per nulla affidabile!! E’ realizzato in cartone, ma il tappo non ha un blocco, è semplicemente infilato, tanto che sarebbe impossibile portarselo dietro in borsa! Questa scarsa protezione mi fa temere il peggio anche in fatto di conservazione del prodotto stesso…anche se fino ad oggi  non mi ha dato da pensare! Altro contro: d’estate bisogna procedere con mano leggera perché il bullet, già di per se extra cremoso, si ammorbidisce ulteriormente con il caldo, com’è giusto che sia! Ma in generale bisogna maneggiarlo con cautela: io stessa nel realizzare questi scatti, l’ho impercettibilmente urtato ….e ne ho perso 1/4, credo che la foto sia eloquente! Non mi vedete, ma sto piangendo lacrime amare! Quindi labbra contornate, tocco lieve e, se decideste di portarlo con voi, assicuratevi d’inserirlo in una pochettina! ….ed infine godetevelo (o meglio: godetevi quel che rimane) perché è stupendo!!

ANTOS_Vulcano

INCI: OLUS OIL, CAPRYLIC/CAPRIC TRIGLYCERIDE, RICINUS COMMUNIS SEED OIL, ORYZA SATIVA CERA, CI 15850, HYDROGENATED RAPESEED OIL, SHOREA STENOPTERA BUTTER, HYDROGENATED VEGETABLE OIL, MANGIFERA INDICA SEED OIL, PARFUM, SOYBEAN GLYCERIDES, BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER UNSAPONIFIABLES, AROMA. 

Penso sia evidente già dalla foto: non ha la pienezza e l’intensità di colore di nessun rossetto qui presentato. Tuttavia io lo amo, semplicemente! E non crediate che possa paragonarsi ad un balsamo labbra colorato, assolutamente no! E’ meno carico, questo è vero, ma con un paio di passate in più si ottiene uno splendido rosso lampone! E di passate se ne possono fare in libertà perché non crea spessore e resta sottile e ben aderente alle labbra! Ha un’ottima durata che in tutta onestà mi ha sorpresa, considerata l’impressione che si può avere di primo impatto davanti ad un rilascio di colore un po’ sheer! Ed invece è un rosso di cui mi fido, nel senso che posso applicarlo e controllarlo di tanto in tanto, pur sapendo che non ci saranno grossi cambiamenti, probabilmente grazie alla stratificazione che rimane, come già detto, senza spessore! Il suo dolce profumino inoltre è davvero goloso e contribuisce idealmente a rendere le vostre labbra invitanti come ciliegie candite! Confesso che mi piace molto anche il suo astuccio dalla grafica un po’ bambinesca e forse molto più adatto ad un burrocacao che ad un signor rossetto, ma fa simpatia e in fondo gli si adatta considerato che non ha la presunzione di essere il pezzo imperdibile della nostra collezione! Mi piace moltissimo e, considerato il prezzo davvero contenuto, consiglio vivamente di provarlo: opportunamente contornato e applicato non ha davvero nulla da invidiare ad altri rossetti che posseggo!

ALKEMILLA_N.10 Adonide Scarlatto

INCI: RICINUS COMMUNIS SEED OIL (RICINUS COMMUNIS (CASTOR) SEED OIL)*, SIMMONDSIA CHINENSIS SEED OIL (SIMMONDSIA CHINENSIS (JOJOBA) SEED OIL)*, SILICA, MICA, HYDROGENATED OLIVE OIL STEARYL ESTERS, OLEIC/LINOLEIC/LINOLENIC POLYGLYCERIDES, CANDELILLA CERA (EUPHORBIA CERIFERA (CANDELILLA) WAX), TOCOPHEROL, PARFUM (FRAGRANCE), PRUNUS ARMENIACA KERNEL EXTRACT (PRUNUS ARMENIACA (APRICOT) KERNEL EXTRACT)
* from Organic Farming
MAY CONTAIN +/-: CI 77891 (TITANIUM DIOXIDE), CI 77491 (IRON OXIDES), CI 77492 (IRON OXIDES), CI 77499 (IRON OXIDES), CI 77510 (FERRIC FERROCYANIDE), CI 77007 (ULTRAMARINES), CI 77288 (CHROMIUM OXIDE GREEN), CI 77742 (MANGANESE VIOLET), CI 15850 (RED7), CI 15850 (RED6), CI 19140 (YELLOW 5), CI 45410 (RED27)

Non è certo la prima volta che parlo dei rossetti Alkemilla (QUI e QUI) e, ancora una volta ne sono assolutamente entusiasta! Davanti agli swatches on-line di questo bel rosso fuoco, sono sempre rimasta in disparte un po’ scettica, temendo che avesse un sottotono un po’ troppo caldo per me: non che facesse a pugni con la mia carnagione, ma più che altro se un rosso non è dichiaratamente in base blu temo che ingiallisca i denti, a meno che non li abbiate bianco fosforescente come le modelle californiane! In realtà trovo che il suo sottotono sia neutro e, abbinato ad un colore tanto pieno e brillante, ne fa una festa per le labbra!! Il suo finish rimane un po’ lucido, come per gli altri colori in gamma, ma non è una cosa che mi dispiaccia anche in quest’era di labbra ultra-matt! Il pack che posseggo io è ancora la vecchia versione dorata (ora dovrebbero essere con astuccio nero, come il mio Fragola Matta): colore a parte si dimostra sempre pratico e funzionale, oltre che bello e non eccessivamente ingombrante (quando si inizia a possedere un certo numero di rossetti ma il vanity table -nel mio caso vanity mensola- è sempre lo stesso, si inizia a far caso anche a questo aspetto, credetemi!) Ritengo che sia da contornare necessariamente per evitare fughe di colore, per il resto non crea grosse preoccupazioni, dura, idrata, si lascia ritoccare senza problemi e resta al suo posto come un bravo ometto! Non è un rossetto per chi voglia passare inosservata (chi sceglierebbe mai un rosso se lo volesse?) è un’esplosione di colore e vivacità….semplicemente bellissimo!!

ALKEMILLA_Auge Full Color Shine Lip Gloss

INCI: RICINUS COMMUNIS SEED OIL (RICINUS COMMUNIS (CASTOR) SEED OIL)*, OLEIC/LINOLEIC/LINOLENIC POLYGLYCERIDES, PRUNUS ARMENIACA KERNEL EXTRACT (PRUNUS ARMENIACA (APRICOT) KERNEL EXTRACT), GLYCERYL ROSINATE, SILICA, TOCOPHEROL, PARFUM (FRAGRANCE)
* DA AGRICOLTURA BIOLOGICA
MAY CONTAIN +/-: CI 77891 (TITANIUM DIOXIDE),CI 77019(MICA), CI 77491 (IRON OXIDES), CI 77492 (IRON OXIDES), CI 77499 (IRON OXIDES), CI 77510 (FERRIC FERROCYANIDE), CI 77007 (ULTRAMARINES), CI 77742 (MANGANESE VIOLET), CI 15850 (RED7), CI 15850 (RED6),CI 19140 (YELLOW 5), CI 45410 (RED27)

Ancora Alkemilla ma, mentre Adonide Scarlatto è stata una conferma della bontà e affidabilità dei rossetti di questo brand, Auge costituisce una vera e propria sorpresa!! In un settore, quello del naturale, in cui anche il classico lipstick non sempre riesce a garantire una buona performance, specie in colori impegnativi, un lip gloss quali risultati potrà mai dare?! Ed invece Auge è stato una rivelazione: il suo colore è incredibilmente pieno, vibrante! Ovviamente è lucido ed è il caso di non eccedere nelle dosi (regole basilari, direi), così come ritengo che stenderlo sulle labbra già contornate e riempite da una matita preferibilmente tendente all’asciutto è sempre un’ottima idea!! Non nascondo però di averlo indossato anche in abbinata al solo contorno ed il risultato non mi ha affatto delusa!! Penso che davanti ad un lip gloss ci si approcci con un po’ di timore e si scelgano giudiziosamente tonalità tenui e neutre, ma Auge è l’eccezione che conferma la regola ed è francamente riduttivo ritenerlo un comune lucidalabbra! Trovo che sia un prodotto davvero valido, da avere assolutamente (ma che rosso meraviglioso è, tra l’altro?!): resta al suo posto, non migra al di fuori dei contorni e non perde d’intensità! Labbra viniliche ed invitanti…e questo è quanto!

PITERAQ_Chamarel 57°N

INCI: ricinus communis seed oil*, candelilla cera, prunus armeniaca kernel extract, oleic/linoleic/linolenic polyglycerides, silica, octyldodecanol, crambe abyssinica seed oil phytosterol esters, tocopherol, butyrospermum parkii butter*, parfum, prunus armeniaca kernel oil,* butyrospermum parkii extract, crambe abyssinica seed oil. può contenere / may contain: CI 77891 (titanium dioxide), CI 77019 (mica), CI 77491 (iron oxides), CI 77492 (iron oxides), CI 77499 (iron oxides), CI 77510 (ferric ferrocyanide), CI 77007 (ultramarine), CI 77742 (manganese violet), CI 15850 (red7), CI 19140 (yellow 5), CI 45410 (red27).

*from organic source

Dulcis in fundo. L’intensità, il suo colore pieno sin dal primo tocco e la sua grande affidabilità ne fanno un rossetto degno di adorazione (questo mi pare il post dei miracoli)! A ragion veduta ritengo che sia il rossetto rosso (tra quelli in mio possesso) dalla performance migliore in assoluto che, unita ad un color melograno a dir poco superlativo, ne fanno un vero must have!  Andiamo con ordine: il suo pack è in cartone ma, a differenza del Brick Red di Alva, è nettamente più rigido e il tappo si chiude ermeticamente (hip hip urrà per l’astuccio fatto a regola d’arte)! L’odore è piuttosto neutro e la consistenza davvero singolare: sufficientemente morbido da garantire una stesura perfetta e piena alla prima, sottile passata, ma compatto al punto da mantenere l’aspetto del bullet sempre integro e ottimale! E’ l’unico rosso che oso indossare anche senza matita contorno labbra poiché la sua pigmentazione è tale da garantire un’ottima definizione! Ugualmente non sbava e, se vi capita di mangiare, può affievolirsi ma sempre in modo uniforme! Le sue prestazioni mi soddisfano al punto che è stata la mia scelta per le vacanze, incredibile a dirsi! Come già detto nell’intro, il rosso non è una scelta poi così scontata per stare tutto il giorno a spasso, sotto un sole cocente (inaspettatamente..)e mangiando anche cose piuttosto unte!! Ma non ho mai avuto una sbavatura o il rossetto sui denti!! Assolutamente, completamente affidabile e meraviglioso!! Amore puro!!

Modificate in Lumia Selfie

<<…Do you know where the wild roses grow, so sweet and scarlet and free?…>>*

*Nick Cave, “Where the wild roses grow”

Modificate in Lumia Selfie

L.

 

 

 

 

“Labbra rosse di rubino…”

Pare che nel beauty di una donna non possa mancare un rossetto nude ed uno rosso, è scientificamente provato.
Ma il rosso non è per tutte: bisogna avere un certo temperamento ed indossarlo con sfrontata disinvoltura, anche alle 8 del mattino. Se vi sentite nell’animo un po’ femme fatale, un po’ pin-up, catapultate nella vita di tutti i giorni direttamente da un quadro di Tamara De Lempicka, ebbene il rosso potrebbe fare al caso vostro.
Naturalmente bisognerebbe valutare alcune questione cromatiche per scegliere il rosso più consono (carnagione, sottotono freddo/caldo, denti più o meno bianchi…), ma anche le labbra stesse dovrebbero avere una forma ed una dimensione tali da consentirlo (per intenderci: se al posto della bocca avete un taglio cesareo, beh forse non sarebbe il caso). Per finire dovreste essere dotate anche di un certo garbo nell’applicarlo e nel gestirlo durante il giorno (se avete intenzione di addentare un pasticciotto leccese al bar in pausa caffè, scegliete un altro colore oppure l’effetto Robert Smith è dietro l’angolo)!
Toni di rosso ce ne sono tanti, ma questo post è dedicato al rosso per eccellenza: il rosso rubino. Nessuno sprazzo di rosa, nessuna intrusione di fucsia: rosso puro, il classico, l’intramontabile rosso delle copertine patinate degli anni 50.
 
Di rossetti del genere non ne posseggo molti, proprio perché il mio colore preferito e al contempo quello che mi dona di più è, appunto, il “fragola” in tutte le sue declinazioni.
Ma il rosso classico lo amo e lo indosso spesso, ultimamente soprattutto.
In ordine, dal Giurassico ai giorni nostri…
 
BENECOS “JUST RED”
WP_20160807_08_44_34_ProIl Just Red è stato il mio primo rossetto naturale rosso, il secondo in assoluto (dopo un nude, non a caso)! Il colore è, appunto, un rosso classico ed il nome non potrebbe essere più onesto di così! La sua texture, come per qualunque rossetto Benecos, è cremosa, morbida, scorrevole e queste caratteristiche, purtroppo, non ne fanno un rossetto di cui fidarsi. Il rosso, come ogni colore vistoso, deve avere una certa “fermezza” perché la minima sbavatura salterà inevitabilmente all’occhio. La sua morbidezza, paragonabile ad un balsamo labbra, rompe gli argini di lip-locker e matite varie, non c’è contorno che tenga! Persino il bullet si deforma ad ogni utilizzo fino ad aver raggiunto una forma astratta ed un aspetto indecente (odio il make-up in disordine). Per raggiungere un colore pieno bisogna abbondare e questo, tra l’altro, non aiuta! Mi riprometto sempre di dargli un’altra chance…ma….
 
NEVE COSMETICS ” 005 CHERRY PIE”
WP_20160807_08_43_43_ProTra noi due non è stato amore a prima vista, ma oggi, se ho intenzione di indossare un rosso, 9 su 10 prendo il Cherry Pie! Ha il classico profumino dolce che caratterizza i rossetti Neve ed una consistenza nettamente più solida del Just Red senza tuttavia essere duro o poco scrivente, anzi! Raggiunge un colore pieno da subito ed ha un finish che certo non si può definire mat ma neanche lucido! Un semi opaco prossimo al cremoso adatto ad ogni circostanza, che va acquistando brillantezza man mano che si stratifica (leggi: un eventuale effetto glossy è direttamente proporzionale alla quantità di rossetto applicata). Con l’amico Cherry Pie riesco ad arrivare alla pausa pranzo con un aspetto dignitoso, passando per bevute varie, caffè, spuntino…certo, con qualche piccolo accorgimento 😉
 
ALVERDE “25 ELEGANT RED”
WP_20160807_08_42_46_ProQuesto rossetto mi è più caro per il ricordo cui è legato piuttosto che per le sue performances. Acquistato in un DM a Budapest mi ha da subito rapita per il suo colore davvero molto elegante (anche qui nome veritiero): un tono di rosso freddo un po’ più scuro dei precedenti, con un effetto velvet molto sofisticato (mi vedevo già in abito da sera alla prima de “La Traviata” al braccio di John Elkann…). In verità non lo uso spesso perché, sebbene sia fermo e ben educato a rimanere al suo posto (è tedesco, in fin dei conti) per contro va detto che nel corso delle ore viene via in maniera non omogenea e tende a formare piccoli grumi. Inoltre perde in cremosità e nel momento in cui tenterete di sfregare le labbra tra loro per ricompattarlo, otterrete solo più grumi, aihmè! 
 
ALKEMILLA “06 FRAGOLA MATTA”
WP_20160807_08_41_59_ProAcquisto recente per labbra che non passino inosservate! I rossetti Alkemilla hanno la particolarità di unire una texture ultra cremosa e confortevole, un finish lucido e brillante ad inaspettate performances di lunga durata! Rosso freddo ed intenso, elegante e al tempo stesso giocoso, per le moderne pin-up in technicolor uscite direttamente da “Gli uomini preferiscono le bionde” (il che è tutto da dimostrare!)! Adoro il suo colore pieno e glossy, estivo senza tendere in alcun modo al corallo! Capelli raccolti, trucco minimal e Fragola Matta: il look è servito…e basta un rossetto! 
 

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Ma niente di tutto ciò sarebbe mai possibile senza l’ausilio della magica combo lip-locker e matita contorno labbra, ovviamente in tinta!
Lip-locker di fiducia si riconferma la Ghost di Nabla, anche se oggi il mio cuore è completamente votato a Perfettina di Neve Cosmetics, di cui sono vergognosamente dipendente! Ultimamente mia indiscussa passione è anche il Matitone Correttore N.436 di Lady Lya Biologica, da sfumare esattamente come Perfettina.
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In quanto a matite contorno labbra rosse conto all’attivo la N.12 Soft Red di Alverde (un po’ troppo cremosa! Infatti se il rossetto non sbava ci pensa lei…),  la n.9 di PuroBio (anch’essa acquisto recente) opaca e tendente al mattone, non mi convince particolarmente. La mia preferita? Teatro/Crimson M206 di Neve Cosmetics: rosso acceso tendente al freddo, cremosa, scrivente ma “ferma” come una brava matita dovrebbe essere!
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Non a caso, pensateci, il caro Lucio voleva labbra rosse sulle quali morire,… non nude, non fucsiae questo dovrebbe essere garanzia per tutte noi che il rosso è sempre una scelta vincente!
L.
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