L’anti-guida ai rossetti naturali

{… ovvero quel che io NON ricomprerei neanche sotto tortura.}

In genere, fateci caso, i post sono al positivo. É molto più comune e spontaneo stilare una classifica di prodotti da consigliare, di preferiti, di “mai più senza”. Ma le disavventure cosmetiche sono sempre in agguato e a seconda della quantità di sfiga del periodo, possono di gran lunga superare le belle scoperte.

Dovrei averlo detto già da qualche parte che mi sono messa in pausa di riflessione nei confronti degli acquisti make-up: uno perché consumare il trucco é cosa epica, due perché accumularne tanto senza riuscire a consumarlo mi mette ansia, tre perché non ho nessuna voglia né di accumulare né di angosciarmi.

La mia grande passione truccosa sono i rossetti rossi, lo sapete, e nel corso degli anni ne ho collezionati un bel po’….ma poi al mattino li passo in rassegna e mi rendo conto che alcuni sono risultati davvero pessimi e che, tornando indietro, quei soldini li avrei potuti risparmiare. La gestione di un rosso non è semplice come quella di altri colori e, passati i primi entusiastici gridolini iniziali, quel che resta é quantomeno un certo scetticismo.

Non ho niente contro i brands che citerò, né contro gli e-commerce che me li hanno venduti, né contro le influencer che me li hanno consigliati. Mi preme inoltre precisare che alcuni non sono dei NO assoluti, lo vedrete, semplicemente hanno rivelato alcune….come dire…. oggettive difficoltà di gestione che mi fanno tentennare dal tentare la sorte con una nuova colorazione, tutto qui.

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Partiamo bene direi,  perché se errare è umano…perseverare si sa…ed io ho dovuto acquistare ben 4 rossetti prima di realizzare che forse no, non facevano propriamente al caso mio. Le nuance, per amor di cronaca,  sono le n. 4, 7, 8 e 14…per carità sui colori niente da dire!  Quel che è universalmente noto dei rossetti PuroBio è l’aspetto un po’ sinistro del bullet che, lo vedete, appare sempre come se fosse congelato. Sono, ne converrete, estremamente pastosi ad effetto “gessetto” o “pastello a cera” il che non li rende semplici da gestire né durante l’applicazione,  né tantomeno nel corso della giornata.  Il rilascio di colore c’è a patto di riscaldare un attimo il bullet anche semplicemente a contatto con il calore delle labbra, ma non scorre mai facilmente e non risulta uniforme.  Il n.14 che ovviamente è il mio preferito purtroppo ha sviluppato questa superficie grumosa e frastagliata che rende il tutto dannatamente complicato: per carità, lontane dal contorno! Quindi, primo inevitabile consiglio: matita contorno labbra indispensabile,  un filo di burrocacao ma solo al centro e procedere a riempire col colore: il balsamo labbra vi aiuterà non poco per creare una superficie scivolosa e far scorrere i rossetti…Ma con parsimonia,  mi raccomando….e lontane dai bordi altrimenti vi ritroverete come Joker in men che non si dica! Durante la giornata, se possibile, va ancora peggio: il rossetto tende ad asciugarsi quindi il confine della mucosa si forma con evidenza abbastanza presto (ovviamente più un colore é scuro/intenso, più si vedrà). Se mangiate, poi, addio! E non sfregate il labbro superiore con quello inferiore come si fa dai tempi più remoti per ricompattare il rossetto! L’unico modo é ammorbidire il tutto con un velo di burrocacao e poi uniformare il colore, magari col polpastrello (pena: combinare un papocchio che non finisce mai)!

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Tutta questa solidità si dimostra invece inefficace a livello di sbavature, che sono comunque dietro l’angolo. Dunque, ricapitolando: matita contorno labbra assolutamente indispensabile, burrocacao idem ma moderatamente e lontano dai bordi, polpastrelli puliti e ritocchi da effettuarsi con un minimo di privacy. A questo punto….cosa ne farò? I numeri 7 e (soprattutto) 14 continuerò ad usarli, o almeno ci proverò, perché nonostante tutto, i colori mi piacciono e quindi pace! L’8 potrei ancora tenerlo ma quel che é certo é che il 4 lo butterò: il tappo si è inspiegabilmente fuso e l’ultima volta che l’ho aperto, il bullet freezato si è catapultato fuori in un lancio degno della NASA. Ah, dimenticavo: fanno strato e si trasferiscono sui denti, per concludere in bellezza.

WP_20200222_12_58_50_ProNATURAVERDE BIO, parliamone. Contravvenendo al mio codice morale di comprare rossetti solo se in saldo e mai ad un prezzo superiore di €10 (le mie strane regole, lo so), mi sono regalata tempo addietro questo rossetto dal pack così irresistibile. Già, lo riconosco, essendo io schiava dell’estetica, mi sono fatta tentare da questa deliziosa fantasia floreale. Ben mi sta. Iniziamo col dire che, sfiga, il colore ROSSO non è proprio come una povera red-addicted si aspetterebbe. MATTONE sarebbe stato infinitamente più appropriato. Partiamo male. Se terrete il rossetto in borsa, poi, ed è inverno, ebbene….non risulta molto facile nella stesura. Se, invece, lo terrete a casa ad una temperatura più o meno vivibile scorre bene ed il rilascio colore é uniforme, sì. Il problema sta nella gestione durante la giornata. Sebbene contornato adeguatamente tende a uscire dai ranghi (che indisciplinato!!)e, al tempo stesso, seccarsi sulle labbra: non chiedetemi come diamine faccia! Si tratterà di un caso di bipolarismo cosmetico! Da un rossetto che sborda, notoriamente cremoso, di tutto ci si aspetterebbe fuorché impastarsi, no?! Il ritocco é dunque veramente arduo: ricostruire il contorno alla meno peggio e, come sopra, cercare con l’ausilio di un balsamo labbra di uniformare nuovamente il tutto, specie a ridosso della mucosa. Insomma….non ci siamo proprio. Ma da un rossetto che si spaccia per “rosso” ed è tristemente “mattone” non potevo aspettarmi niente di meglio. Lo consumerò come meglio posso, approfittando della stagione invernale per indossare questo colorino deprimente. Il pack invece, pur essendo in cartone (scelta non sempre felice) è solido e ben fatto, bisogna riconoscerlo.

Un capitolo a parte meritano quei rossetti con buoni ingredienti che continuo ad usare, potrei assolutamente ricomprare in altre colorazioni, ma che presentano delle oggettive difficoltà nell’applicazione oppure nella gestione del colore durante l’arco della giornata. WP_20200222_12_59_28_ProAd esempio il rossetto Ruby di Nouveau Cosmetics presenta qualche difficoltà: in questo caso è l’unico rosso della gamma che io abbia e potrebbe anche essere un difetto dato da questo colore in particolare, non lo posso escludere visto che non ho altri esemplari! Anche in questo caso la pasta del rossetto è molto compatta. Il colore è un rosso corallo molto acceso e al suo interno si percepisce una discreta quantità di bianco: questo rende la stesura poco uniforme a livello di colorazione che tra l’altro purtroppo evidenzia qualsiasi tipo di secchezza presente sulle labbra ed io in tutta onestà ne ho davvero poca, però quel poco si vede.

Secondo me bilanciato meglio il colore e reso un pochino meno acceso e chiaro dalla quota di bianco potrebbe essere arginato il problema stesso: comunque sia anche il Nouveau necessita di una base cremosa, soprattutto per rendere un pochino più uniforme la stesura e gestire il colore nell’arco della giornata; va detto che in ogni caso non tende mai ad uscire dai bordi, nonostante l’uso del burrocacao sotto che comunque vi ricordo è sempre in minima quantità. Il confine con la mucosa tende a vedersi dopo un po’ di ore e il ritocco, anche in questo caso, non è proprio una passeggiata e da farsi sempre davanti allo specchio e con l’aiuto di un burrocacao all’occorrenza, quindi vietatissimo riapplicare il rossetto sul rossetto secco. Nel corso delle ore anche in questo caso la pasta si asciuga e le labbra ne risentono non poco!

In definitiva … che cosa rende un rossetto naturale appetibile ed utile in tutti i suoi aspetti? Anzitutto il rossetto deve essere intenso come colore e uniforme specie se si prediligono colorazioni forti ed evidenti. Altrimenti se non volessimo questo ci orienteremmo su altro tipo di cosmetico, come un gloss oppure un balsamo labbra colorato; il rossetto non deve inoltre uscire dai bordi, perché questo è probabilmente l’effetto più terribile che si possa ottenere: se siete una donna sulla soglia degli anta capirete bene quanto sia insidiosa questa caratteristica in presenza anche di un accenno di codice a barre; bisogna che sia confortevole perché normalmente si tiene un po’ di ore addosso, quindi non deve seccare le labbra e soprattutto non deve creare quell’odioso accumulo a ridosso della mucosa che lo rende davvero ingestibile a volte. Vi prego, che non faccia strato, sia impalpabile e ben educato a rimanere al suo posto…

…chiedo troppo?

Per fortuna pare proprio di no in quanto qualcosa che rispecchi queste caratteristiche c’è…ma ne riparleremo!

to be continued…

L.

what about RED?

<<Tornando da Spencer, feci tappa da Rexall e comprai a Lillian i tre articoli da toletta che giudicavo indispensabili: uno spazzolino da denti, una spazzola per capelli (di quelle costose con il manico di legno e le setole naturali, di fabbricazione inglese), e un rossetto rosso fuoco di Elizabeth Arden, chiamato Rosa Flamenco>>*

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L’azienda lo definisce “Tonalità rosso acceso, rubino, prezioso, attraente. Passionale” …insomma, tutto quello che un rossetto rosso dovrebbe essere, quale pura essenza di seduzione…ed è per questo che l’ho voluto fortemente nella mia collezione. Avevo inoltre ricevuto moltissimi feedback positivi riguardo questi rossetti e non vedevo l’ora di poterne testare la qualità! Iniziamo con il dire che è un prodotto 86% NATURALE,
100% MADE IN ITALY & CRUELTY FREE.

Il bullet risulta essere un po’ duro alla stesura, nonostante il caldo, il che è un bene in quanto si presta ad essere portato in giro piuttosto che in vacanza senza timore che si disintegri; d’altro canto l’applicazione non è il top in fatto di confortevolezza. Ad ogni modo il rilascio di colore è pieno ed immediato: non ritengo necessiti di una matita contorno labbra, ma per una maggiore precisione probabilmente l’uso di un pennello può tornare utile (direttamente dal bullet si riesce tranquillamente ma proprio in virtù del fatto che resti piuttosto duro, pecca un po’ di definizione). Ovviamente anche una lip-locker è sempre beneaccetta, anche se non indispensabile! Mi piace il fatto che non si trasferisca sui denti, neanche appena applicato! Non è no-transfer ma ad onor del WP_20180708_12_03_07_Provero non lascia troppe tracce sulla classica tazza di caffè, per intenderci, se siete del partito odio l’impronta del rossetto (a proposito! Sopravvive in tutta tranquillità a caffè e spuntino). La sua texture è un po’ spessa e secca e tende un po’ a sgretolarsi con il trascorrere delle ore: tentare di ricompattarlo a secco è impossibile, tantomeno a ritoccarlo: o vi aiutate ammorbidendolo con un po’ di balsamo labbra oppure meglio toglierlo e riapplicarlo ex novo! Quando si asciuga il confine con la mucosa diventa piuttosto evidente, ma si camuffa facilmente grazie al suo colore: parlando di colore, che dire, è per cuori forti e sfrontati! Estivo, brillante, infuocato! Denti gialli e labbra secche astenersi, prego!

 

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Ho desiderato fortemente questo rossetto ogni volta che l’ho visto nel suo bell’espositore da Acqua & Sapone anche semplicemente per puro scopo collezionistico: trovo che il suo pack in cartone con questa bellissima grafica sia delizioso! Parliamo inoltre di un prodotto certificato Cosmetici Biologici e Nickel tested, con 100% di ingredienti naturali e biologici (con alcuni ingredienti di pregio, quali Olio di Bambù, di Oliva, di Argan, di Ricino e o.e. di Arancio Dolce): dunque una formulazione che ha un suo perché!

L’applicazione e la permanenza sulle labbra sono molto confortevoli: la stesura è facile, è scrivente e fa poco spessore, dunque non lo si percepisce addosso. Altrettanto semplice da ritoccare direttamente dal bullet ma anche tranquillamente sfregando il labbro inferiore e quello superiore (in quel movimento che in genere definisco in modo professional “reimpasto”, tanto per intenderci). La pausa caffè lascia tracce sulla bocca (i due classici punti agli angoli WP_20180708_12_05_43_Prodove poggia la tazza e che restano più chiari). Questo rossetto teme il caldo ed io non lo porterei in giro  cuor leggero anche per il suo pack un po’ delicato (anche se in cartone, è molto più solido di quello Alva, ad esempio, e la chiusura è perfettamente ermetica). Tuttavia nonostante le alte temperature non sbava, anche senza matita, l’ho provato (magari avendo comunque l’accortezza d’incipriare il contorno delle labbra a mo’ di barriera assorbente, ci siamo capite)! Ad alcune ore dall’applicazione il confine con la mucosa si secca ed è piuttosto evidente: in questo caso il reimpasto è possibile ma il risultato non è ottimale! Unico appunto, il colore: proponendo un unico rosso in gamma avrei optato per un rosso classico ed intramontabile invece che una tonalità spiccatamente mattone. Parere personalissimo, per carità, ma è comunque un colore che preferisco usare in inverno!

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Molte, molte aspettative purtroppo disattese. Un lipstick dichiaratamente MAT, con buoni ingredienti (Olio di Ricino, cera Candelilla, cera Alba, cera di bacche Rhus Verniciflua, Vitamina E…) alcuni dei quali di origine biologica (olio di semi di Girasole, burro di Karitè, olio di Argan…), certificato Natrue e piuttosto economico: cosa chiedere di più? Performance, ecco cosa.

Il rilascio colore è scarso e le labbra vanno contornate per forza soprattutto per dare una parvenza di definizione! Anche sull’aspetto della durata non ci siamo: tende ben presto a sbiadire e il confine con la mucosa si evidenzia prima degli altri rossetti già citati. La situazione si riesce più o meno a sistemare, meglio con l’ausilio di un dito: il dramma è scongiurato ma il risultatoWP_20180708_12_07_21_Pro non è il top, diciamocelo! Anche questo rossetto teme il caldo, ma almeno con il bullet più morbido (ma mai sciolto!) si riesce ad applicarlo meglio grazie ad un rilascio colore un po’ più carico (resta di fatto che in ogni caso va contornato, fidatevi)! Devo inoltre segnalare una spiccata tendenza a raggrumarsi e sgretolarsi, che peccato! Anche il colore non è un rosso da conquista, se capite cosa intendo: è blando, senza nessuna caratteristica cromatica degna di nota. Un rosso per chi non vuole osare, anonimo e più indicato per la stagione autunno-inverno.

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Vi parlo con molto piacere di questo prodotto in quanto, proprio in questi giorni trovate l’intera collezione Green Me di Kiko scontata del 50% (ammetto che questo genere di tempismo normalmente non mi appartiene). La Green Me è una edizione limitata di Kiko ad ispirazione, per così dire,…naturale. Tuttavia non tutti i prodotti dal mio punto di vista hanno inci che invitano all’acquisto e francamente vi suggerisco comunque di darci uno sguardo (disponibili anche sul sito, se voleste controllarli in tranquillità da casa).

Tornando al matitone rossetto/fard non è un mistero che mi sia piaciuto, tutt’altro. L’ho amato dal primo istante e così tanto da averne acquistato un altro (non sia mai dovessi perderlo o che so io): quando vado di doppioni, la cosa è significativa (meglio: preoccupante).

Mi piace moltissimo, è pratico e veloce nell’applicazione, riesce ad essere al tempo stesso valido per i contorni e i lavori di fino, ma rapido per riempire tutta la bocca. Texture liscia e scorrevole, colore saturo da subito, cremoso e confortevole. E’ il tipico rossetto di cui fidarsi, quello che si indossa nelle occasioni speciali, per un appuntamento o semplicemente da portarsi in borsa. Mi sbilancio: lo porterei tranquillamente in vacanza….e chissà che non lo faccia davvero, WP_20180708_12_09_09_Properché ha tutto quel che serve per essere un delizioso e affidabile compagno di viaggio! Si applica e si ritocca con facilità, ha un formato compatto e il tappo è ben saldo. Non necessita di altro per essere perfetto ed è superfluo anche munirsi di temperamatite (in dotazione) in quanto prima di doverlo appuntare con molta probabilità sarete già tornate, piangenti, dalle ferie. E poi…vogliamo parlare di questo concentrato di sofisticata seduzione? Non vorrete mica non infrangere qualche cuore straniero! Un rosso pieno, vibrante, goloso ed invitante! E’ acceso ma con una punta di fucsia a renderlo sufficientemente freddo da non farvi dubitare del bianco dei vostri denti (che poi non è mai abbastanza, detto fra noi). Ciliegie candite ne abbiamo? Servitevi…

<<Lillian ci raggiunse un attimo dopo con un prendisole senza maniche e, constatai con piacere, il rossetto rosso acceso che le avevo comprato>>*

*Alle cinque al Plaza, K. Mosby

L.

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