Letture..al volo

12/08/19 ore 9:55 volo Brindisi-Milano Malpensa AZ1742

IMG_20190812_141150

Adele é una donna anziana che, nell’intimità della sua cucina, si lascia travolgere dal fiume dei ricordi. Sedotta e abbandonata, accetta di sposare ‘u manciatu (così chiamato per via della malattia che gli divora la pelle). Odia quel suo primo figlio bello e stranuliddu frutto di un amore sbagliato e ama il tranquillo secondogenito nato dalla violenza di suo marito. Pare che nella vita di Adele funzioni tutto al contrario…per poi ribaltarsi ancora. E ancora.

IMG_20190908_203544

“Ho la testa sott’acqua ma respiro, mentre il piacere é un soffio di vento che mi rende felice come mai lo sarò più”.

12/08/2019 ore 16:55 volo Milano Malpensa- London Heathrow AZ0238

IMG_20190812_162242

Uno scorcio della Grande Guerra. Pochi giorni di Milton il partigiano e della disperata ricerca dell’amico Giorgio. Da un paese all’altro, nella nebbia, sotto la pioggia, attraverso i boschi, lesto e silenzioso come un fantasma. Non conosce stanchezza, ogni ora é preziosa perché Giorgio é stato catturato dai fascisti. Ma deve trovarlo prima che sia troppo tardi, e sapere la verità riguardo lui e l’amata e mai dimenticata Fulvia.

IMG_20190908_203553

“Non la vedevo dal principio della guerra, e non la rivedrò più prima della fine.”

L.

 

“lasciami rimanere.”

Esther Hammerhans ha deciso di affittare una stanza di casa sua. E’ una donna sola e il vuoto lasciato da suo marito Michael grava sulla sua esistenza come un macigno.

<<Michael vorrebbe che tu trovassi qualcuno e lo baciassi. Se fosse qui ti ordinerebbe di farlo immediatamente.>> Se fosse qui, pensò Esther mentre appallottolava il bacio di Beth e lo gettava nel cestino, se lui fosse qui, accidenti, non ne avrei bisogno>>

Ben presto si presenta alla sua porta Mr Chartwell, intenzionato a vivere lì, stravolgendone l’esistenza.

<<La varietà>> sentenziò, deliziato da quello che stava per dire <<è il dado della vita. A volte si vince, a volte si perde.>> si girò leggermente verso di lei <<A volte si vince, a volte si perde. Però, Esther, non puoi non giocare.>>

Vedete, a Mr Chartwell quella sistemazione torna davvero utile. Gli serve un posto piuttosto vicino alla sua attuale occupazione, per andare e venire comodamente. Mr Chartwell è impiegato al servizio di Sir Winston Churchill.

<<Sto per andare in pensione, il mio lavoro è finito. Non ho impegni futuri a cui guardare, qualcosa su cui ho sempre fatto affidamento per tirare avanti, la speranza che farò meglio, che riparerò agli errori, che alla fine ti sconfiggerò. Non più. Questa volta non ho più tempo. Che crudeltà da infliggere a un uomo.>>

L’inquilino di Esther è davvero un tipo bizzarro. Oscura la stanza mettendo la sua ingombrante figura davanti alla finestra; dorme nel corridoio, con l’imponente mole addossata alla sua porta; Mr Chartwell mette le pesanti zampe sulle sue spalle, il suo testone in grembo; mastica pietre in un angolo della stanza. Mr Chartwell è solitudine, angoscia, depressione.

<<Esther teneva lo sguardo fisso, cieca a tutto. Era sdraiata sulla sua metà di materasso. Con una mano esplorò l’altra, che si rivelò un dizionario della perdita.>>

Mr Chartwell è il famoso cane nero di Churchill, contro cui ha lottato per gran parte della sua vita. Vorace e fedelissimo, l’ultimo amico di molti. E’ l’estate del 1964, Churchill sta per congedarsi da Primo Ministro ed intanto Esther si strugge di nostalgia.

Visionario e penetrante, “Il cane nero” è un viaggio nel lato oscuro della mente e del cuore, è la paura che prende forma e si fa strada in casa e nella vita: “a volte si vince, a volte si perde”…ed Esther e Churchill ce la faranno?

Modificate in Lumia Selfie

Davvero bello, non pensiate sia una lettura triste o pesante! Un tema delicato in una visione del tutto innovativa, che non manca di un pizzico di humor!

<<Ci sono giorni, come questo, che trovo invitanti quanto una prima colazione a base di funghi velenosi.>>

L.

WP_20171029_07_21_13_Pro“Il cane nero”,
R. Hunt
edito da Tea, 250 pag., prezzo di copertina €11,00

QUI la mia precedente lettura! Enjoy!

 

Memphis-Manhattan e ritorno

 

La vita di Phillip Carver è ormai lontana da Memphis, la città della sua adolescenza; a Manhattan conduce un’esistenza tranquilla con il suo lavoro in una casa editrice e la convivenza con Holly che procede tra alti e bassi.
Sua madre è venuta a mancare da non molto, portandosi via il suo mal di vivere…

<<Non essere così difficile, figlio mio  -disse-  Qualche volta la seconda alternativa è meglio di quanto sarebbe stata la prima.>>

A Memphis ci sono le sue imbarazzanti sorelle maggiori, Betsy e Jo…

<<La cosa brutta era che con figure ormai per nulla giovanili si addobbavano secondo la moda più estrema, che solo le silfidi più abbaglianti avrebbero dovuto osare, in qualsiasi anno. Se, per esempio, per i vestiti da sera andavano le scollature profonde sulla schiena, avevano la schiena nuda fino alla divisione delle loro natiche robuste. O se erano di moda gli scolli profondi, allora i loro sprofondavano tra i seni colossali in pratica fino all’ombelico. Se andavano le gonne con lo spacco, allora le mie sorelle facevano mostra di sé ben sopra il ginocchio, esponendo cosce carnose che a quel punto della loro esistenza avevano raggiunto dimensioni davvero notevoli>>

…. e suo padre, l’ottuagenario, stimato avvocato George Carver che d’improvviso sostituisce le partite a canasta con un gruppo di anziane vedove, con  serate danzanti in vari locali notturni. Come se ciò non bastasse, decide di risposarsi con una donna molto più giovane: Phillip viene richiamato alla base dalle sorelle, per impedire il matrimonio…

<<Ma i nomi stessi di quei posti di fatto possono dire di più di qualsiasi mia descrizione. Mio padre, che agli occhi di tutti aveva sempre rappresentato l’incarnazione del decoro domestico, veniva visto al Luna Blu, al Pappagallo Giallo, al Lanterna Rossa. Comparve una sera d’autunno al Luna Blu insieme a una di quelle donne più giovani di cui ho detto (senza nome in tutti i racconti, e senza età)

Dall’istante in cui alza il ricevitore, Phillip non ha pace: ripiombato in un vortice di ricordi, sarà costretto a tornare, suo malgrado, a Memphis.

<<Dopo ogni partenza del genere da Memphis era di meraviglioso conforto e rassicurazione vedere Holly Kaplan, tornando da La Guardia all’Ottantaduesima Strada. I suoi ragionevoli capelli alla maschietta, castani con qualche primo filo bianco, soprattutto nella frangetta dritta sulla fronte, e le scarpe basse e la camicetta bianca a maniche corte sulla gonna scura e il semplice orologio come unico ornamento, mi dicevano di Memphis proprio quello che mi era sembrato dirmi Manhattan il primo giorno che ci ero arrivato: la vita non deve per forza essere come quella di Memphis>>

Premio Pulitzer nel 1987, malinconico e comicamente amaro , è stato un buon compagno di viaggio, specie durante la lunga notte trascorsa in aeroporto o le 2h e 30 di intercity Cracovia-Varsavia….

L.

<<All’epoca naturalmente accettavo la dottrina di Holly secondo la quale non solo i genitori devono essere perdonati per tutte le ingiustizie e le crudeltà inconsce del ruolo parentale, ma anche per l’egoismo che era di fatto loro richiesto per rimanere esseri umani e non ridursi a custodi dei giovani. Questa era una cosa di cui ricordarsi, non da dimenticare. Era una cosa da accettare e perfino da accogliere con favore, non da dimenticare o perdonare>>

WP_20170908_22_49_19_Pro

“Ritorno a Memphis”,
P. Taylor
edito da Giano, 239 pag., prezzo di copertina €16,00

QUI la mia precedente lettura! Enjoy!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“perché l’amore non ha rimedio”

“Gli restano trenta minuti prima di incontrare Nora. Lui, però, ne è assolutamente all’oscuro. Eppure è pronto. Ha bisogno di avere una storia. Tutti gli uomini, prima o poi, hanno bisogno di avere una storia loro, per convincersi che gli è capitato qualcosa di bello e indimenticabile almeno una volta nella vita.”

Un triangolo amoroso. A Parigi c’è Louis Blériot, traduttore freelance, squattrinato quarantenne. Un eterno ragazzo nell’aspetto, ma in realtà un uomo  inconcludente e vigliacco, in attesa che la moglie (ovviamente molto più in gamba di lui) lo lasci….

“Per non avere rimorsi lui suonerà di nuovo. Ti ho detto che è finita, griderà l’apparecchio, adesso lasciami in pace. E lui se ne andrà. Uscirà dalla sua vita come si esce da una stanza, scusandosi per aver sbagliato porta.”

A Londra c’è Murphy Blomdale, operatore finanziario di nazionalità americana. Emarginato sul posto di lavoro, fatta eccezione per 3 o 4 colleghi con cui forma una triste cerchia. Esteriormente una specie di gigante, ma dentro, irrimediabilmente, un debole…

“Ma allora, perché non aveva fatto marcia indietro? Che cosa non aveva funzionato nel suo sistema di sicurezza? Perché non era suonata una sirena d’allarme per avvertirlo che avrebbe sofferto così tanto?”

E poi c’è Nora, senza arte né parte, a fare la spola tra la Francia e l’Inghilterra, a sparire e ricomparire come niente fosse, a tenere avvinti questi due uomini che si trascinano nelle loro esistenze nell’attesa del suo ritorno…

“In realtà, senza volerlo, prende ogni volta le fattezze di colui o colei che l’altro attende da anni. Diviene come una proiezione del suo desiderio. Alla fine, tutti lo inseguono, e lui diventa una mera figura che fugge, terribilmente infelice. Murphy deve ammettere che potrebbe essere una valida descrizione di Nora.”

Un libro scritto incredibilmente bene, probabilmente molto più bello nella forma che nella sostanza. Non pensiate sia un libro sull’amore, perché io di amore non ne ho trovato traccia, né di grandi passioni. Forse più un libro su tre anime sole alla ricerca di qualcuno cui aggrapparsi ma che, sfortunatamente, sono tutte troppo deboli per sorreggere persino se stessi.

“In quei momenti, quando sono soli, seduti uno di fronte all’altra, e lei posa i suoi grandi occhi scuri su di lui, l’equazione del loro rapporto gli sembra semplice, quasi naturale: lui la ama, e lei lo inganna. E’ così. Si abituerà, come tutti gli altri.

E’ ovviamente sottinteso che la sua perseveranza l’avrà vinta, e che quanto più lei s’inoltrerà nel tradimento, tanto più il suo amore riuscirà a riprenderla.

Se l’accordo fosse questo, lo firmerebbe a occhi chiusi.

Ma bisogna dire a sua discolpa che è già sotto l’effetto dell’alcol.”

 WP_20170528_16_18_46_Pro“La vita è breve e il desiderio infinito”  P. Lapeyre, edito da Guanda, 285 pag., prezzo di copertina €12,00

QUI la mia precedente lettura! Enjoy!

best of 2016!

Come di consueto è il caso di fare, anche quest’anno, il punto di questi 366 gg di blog!
Cosmeticamente parlando non ci sono state grandi rivoluzioni! Ho avuto una chiara tendenza al low cost, questo sì, e all’usare pochi cosmetici e più generici (un’unica crema corpo, un’unica crema viso per giorno e notte, ecc…).
Ma vediamo nel dettaglio i vincitori per categoria, senza indugiare oltre, … so che state fremendo….
 
CAPELLI
Penso che sia evidente l’amore viscerale e incondizionato, la cura e la dedizione nei confronti dei miei ricci….e sia altrettanto noto come, invece, la mia chioma non mi ricambi affatto. Ma, del resto, cos’è la vita senza un amore non corrisposto? Nonostante mi si sia rivoltata contro io continuerò a prendermi cura di lei, così come ho sempre fatto. In particolare l’anno appena trascorso mi ha dato un bel po’ di soddisfazioni in fatto di prodotti per capelli interessanti: degni di menzione sicuramente il balsamo Cedro e Finocchio di Alkemilla come anche il Bioros, la combo doposole di Officina Naturae e l’intera hair routine da poco postata, ma la vera rivoluzione è stata la scoperta delle tinte Villa Lodola! Il fatto di poter archiviare l’hennè e i tempi di preparazione, applicazione, le lunghissime pose soprattutto (e i terrificanti mal di testa a seguire)mi è sembrato, dopo diversi anni, un sogno! Quindi, senza dubbio alcuno, proclamo le Tinte Villa Lodola come vincitrici indiscusse della categoria!!
 
BIO SKIN-CARE
Anche qui non ho alcun dubbio e vado, dritto per dritto, alla meta: la Rhassoul Aktiv Creme di Alva, altrimenti nota come la crema di Azazello. Questa crema mi ha regalato il brivido di trascorrere un’intera estate, viaggio incluso, senza imperfezioni degne di nota. Oggi, con il terzo tubetto in corso, mi sento di affermare che forse il suo magico potere si sta via via affievolendo, o forse la mia pelle (sempre grandissima ingrata, al pari dei capelli) si è già assuefatta o ha bisogno d’altro, chissà. Fortunata chi la capisce! Ma non fraintendetemi: resta un prodotto ancora oggi molto valido ma che necessita di essere supportato da un’altrettanto valida routine. Aspetto, questo, che penso di aver trascurato un po’….
 
BODY CARE
Questa categoria è estremamente importante per me e quindi non potrei saltarla, ma confesso di non aver nessun prodotto in particolare da segnalare come migliore dell’anno in assoluto! Mi è piaciuto utilizzare quasi esclusivamente “le combo”(bagnoschiuma e crema corpo abbinati), sempre low cost. La tendenza generale è stata usare prodotti di facile e veloce utilizzo, leggeri e profumati: dunque lozioni e fluidi al posto di oli e burri! 
Ad ogni modo penso che, tra tutte, la combo Bio Phytorelax sia stata forse la più indovinata! 

la combo #4 Bio Phytorelax alla Camomilla

 
MAKE-UP NATURALE
Non sono una fanatica del make-up, eccezion fatta per rossetti, smalti….e per una base extra leggera ma curata. Detto ciò ho avuto new entry e gradite riconferme, ma su tutto ha trionfato il rosso, senza alcun dubbio! Mai usato così tanto il rosso in vita mia, specie sulle labbra! E se per molte il rossetto rosso è un po’ un must natalizio, per me lo è stato quasi quotidianamente, da molti mesi a questa parte! Per cui rosso sia, di prima mattina e alle 3 del pomeriggio, in ufficio e al supermercato, con felpa e scarpa da tennis come con gonna plissettata e golfino bon ton. Rosso sempre e comunque!
 
LETTURE
Purtroppo anche per questo burrascoso 2016 non ho potuto dedicare molto tempo alla lettura, avendo io avuto in generale pochi momenti liberi e con una sufficiente lucidità! Il mio “momento lettura” è alla sera, prima di addormentarmi, ma andando a letto sempre troppo tardi capita di non riuscire a finire nemmeno un pagina!! 
Il 2016 ha riportato nelle mie mani scrittori amatissimi (Ammaniti e Aciman), sui quali probabilmente avevo aspettative un po’ troppo alte. Il miglior libro dell’anno penso sia stato “L’assaggiatrice” di Giuseppina Torregrossa (di cui ho anche letto appena un mese e 1/2 fa “Manna e Miele, Ferro e Fuoco”): breve, intenso e leggero al tempo stesso, l’ideale per svuotarti la mente e tenerti sveglia!
 
VIAGGI
Ho avuto modo nel corso dell’anno di spostarmi un pochino: un viaggio vero e proprio e qualche week-end rubato qua e la. Se c’è una cosa capace di farmi partire è l’arte, ed ho avuto la fortuna di visitare una meravigliosa mostra dedicata a Mucha, che io adoro (Palazzo Reale, Milano); e poi 2 volte a Roma a vedere partite di Rugby e la Galleria Nazionale di Arte Moderna. Ma è stato il viaggio a Berlino la svolta. Trovarmi all’estero, da sola, senza dover necessariamente aprir bocca per ore, in un posto che ho sempre desiderato visitare, è stato…terapeutico. Eravamo io e Berlino.
 
SCELTO DA VOI…
E poi ci siete voi, che avete letto i miei vaneggiamenti e di questo vi ringrazio di cuore! Il post caricato nell’anno e in assoluto più cliccato è stato senza ombra di dubbio quello dedicato allo shampoo Remedia all’Elicriso! Per cui beccatevelo di nuovo, se non ne avete avuto abbastanza!!
 
Ci rivediamo l’anno prossimo, se vorrete!…
L.

Il poeta della città

Dalla quarta di copertina:

<<Se l’Egitto corrispondeva a una melodia di basso, Parigi era una partitura d’orchestra completa, una città che risplendeva della gioia di un déjà vu rivisto e corretto. Come sant’Agostino quando ripensava ai giorni in cui ancora non amava Dio, chiedendosi stupito come mai non l’avesse scoperto prima, anche io mi domandavo: perché non sono nato qui, perché non posso vivere qui, verrà mai il giorno in cui mi sarà concesso, perché sono arrivato qui quando ormai mi sembra troppo tardi?>>

Ho scoperto Aciman anni fa, con la lettura di “Ultima notte ad Alessandria”, bellissimo e struggente, unico libro a detenere il primato di essere stato finito e ricominciato la stessa sera.

“Città d’ombra” invece è un memoir costituito da alcuni brevi aneddoti aventi tutti come comune denominatore l’impossibilità dell’esule di sentirsi a casa in qualunque luogo: il rapporto di amore/odio con la sua Alessandria, gli anni bui in un angusto quartiere di Roma, le feste comandate nella meravigliosa Parigi. E poi l’abbagliante New York, Barcellona, e ancora Alessandria. Vivere in un angolo della Terra e struggersi al pensiero di una città; raggiungerla e desiderare di non essere mai partiti. Perché ciò che si rivedrà non sarà mai all’altezza del ricordo idealizzato del medesimo luogo.

L.

WP_20160825_14_55_25_Pro
“Città d’ombra”, A. Aciman, edito da Guanda, 264 pag., prezzo di copertina €18,00
QUI la mia precedente lettura! Enjoy!

 

 

 

liebster award

Ebbene questo è un post un po’ diverso che rimarrà unico nel suo genere.

Non partecipo ai TAG (perché sono negata) e a niente che produca delle catene, ma in questo caso la mia cara amica Med del blog I LOVE WROPPING (su cui spesso ci siamo ritrovate a parlare di musica, libri, grandi uomini tipo Dylan Dog e Mr.Darcy….) mi ha assegnato questo premio, ponendomi 10 quesiti che mi hanno da subito stuzzicata (diavolo di una Med!)…
Dopo averci meditato a lungo non sono ancora del tutto sicura delle risposte, ma tant’è..
1. A quale accessorio non potresti proprio rinunciare?  …iniziamo bene! Ce ne sono così tanti! Ma non esco proprio mai senza il mio anello del potere ( <<Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli>>)
2. Quale oggetto non può mancare nella tua borsa/zaino/valigetta? decisamente 1 o più pochette! Amo le borse grandi e soprattutto le shopping bag in tela, all’interno delle quali si crea spesso confusione… ecco perché suddividere il contenuto in pochette è una grande idea! 😉
3. Shopaholic o acquirente per necessità? Assolutamente e completamente shopaholic! Anche se poi mi convinco che tutto ciò che compro derivi in realtà da qualche strana necessità…
4. Non riesci a dormire finché…? …non poggio la testa sul cuscino! In altri tempi avrei detto “…finché non leggo un po’…” ma ultimamente non riesco purtroppo a leggere tutte le sere, vado a letto più tardi di quanto non facessi prima e sono sempre così STANCA!
5. Qual è il tuo libro preferito e perché? Med, questa è diabolica. Non ho un libro preferito, ma una specie di “Olimpo” dei libri preferiti dove non ci sono classifiche perché ognuno mi piace in modo diverso. Allora adotterò un altro criterio: ci sono tanti libri che ho riletto (“Sulla sponda del fiume Piedra mi son seduta e ho pianto” perché mi ha fatta credere in un amore più grande del dono più prezioso, “L’Amante” come intermezzo fino all’arrivo del corriere, la saga di Harry Potter per riprendere il filo prima di un nuovo capitolo, “I dolori del giovane Werther” per vedere se dopo tanti anni mi avrebbe fatto struggere di nuovo, “La lettera di Newton” perché ritenevo di averlo letto frettolosamente….)ma ce n’è uno solo che ho finito e ricominciato la stessa sera, “Ultima notte ad Alessandria”di Andrè Aciman. Bellissimo.
6. E il personaggio letterario che ha un posto speciale nel tuo cuore? Una dura lotta… ma penso di non pentirmi nell’affermare che Derfel Cadarn, il protagonista della pentalogia di Bernard Cornwell “Il romanzo di Excalibur” sia con molta probabilità il mio preferito. [SPOILER: il momento in cui spezza l’osso datogli da Nimue per avere con un incantesimo la donna che ama, tradendo la sua patria, i suoi compagni e il suo signore Artù, trascinando tutti in una guerra… beh, mi ha fatto trepidare! ❤ ❤ ❤ ] 
7. Prenderesti un caffè/un tè con…? Un caffè, grazie. Con Eddie Vedder dei Pearl Jam, magari. E poi un tè, una tisana,… e un altro caffè, e un altro tè…..
8. Predestinazione o artefici del proprio destino? Predestinazione, credo. Mi piace pensare che non abbia colpa della mia attuale vita… 😉
9. Quale stagione ti rappresenta di più e perché? Beh, “La quinta stagione”, ovviamente 🙂
10. Sogni o sei desto/a? Sono realista, pratica, pragmatica. Piedi per terra, sempre. Ma “sogno”, e anche tanto. E’ il mio hobby preferito, sognare.

Contravvenendo alle regole, il giro si ferma qui. Ma se qualcuno volesse rispondere alle domande diaboliche della carissima Med ❤ (che ringrazio ancora una volta e saluto!) sarei molto curiosa di leggere i vostri messaggi!!

L.

“Ladra”, una piccola delusione…

Dalla quarta di copertina:

<< Londra, 1862. Orfana sin dalla nascita, Sue Trinder è cresciuta in un mondo di piccoli ladri e malfattori, tra gli stenti e le durezze della strada. E quando il caso le offre l’opportunità di rifarsi alle spalle di una ricca ereditiera, Maud Lilly, un’orfana come lei che vive in un tetro palazzo, Sue non si tira indietro. Tuttavia, non appena si avvicina alla sua vittima, indossando i panni della cameriera, comincia ad essere assalita dal dubbio. A poco a poco una curiosa intimità sorge tra le due giovani, tanto diverse eppure irresistibilmente attratte l’una dall’altra…>>

060420152218

“Ladra”

1 libro, 4 parti e 2 narratrici; un farabutto chiamato “Gentleman”, una ragazza in cerca di denaro ed una che anela alla libertà; una grande casa austera da cui fuggire ed un debito di riconoscenza da restituire; un unico, grande imbroglio…ma chi trufferà chi?

Sarah Waters è sicuramente una delle mie autrici preferite, nonostante abbia letto ben poco di suo. Ho avuto modo di apprezzarla alcuni anni fa con una haunting story (“L’Ospite”, un romanzo bellissimo con 1 o 2 capitoli di puro terrore che mi fecero fare l’alba) e, qualche anno dopo, un libro di tutt’altro genere (“Affinità”). Si muove con estrema abilità in location crude e squallide, come carceri femminili e manicomi della Londra Vittoriana: una voce fuori dal coro dotata, a mio avviso, di grande talento. I suoi libri possono piacere più o meno, ma la sua scrittura è sempre scorrevole e i suoi personaggi inediti, e questo fa sì che siano comunque da leggere! Attenzione, però: bigotti astenersi!

060420152236060420152233

Purtroppo però, come spesso accade quando ci si accosta ad un libro su cui si hanno grandi aspettative, si rimane delusi. Probabilmente se fosse stato scritto da qualche esordiente l’avrei apprezzato di più, ma la Waters mi ha abituata a ben altro. Assolutamente non male, ma il finale è un po’ deludente!

(edito da Tea, pag.510, prezzo di copertina €9,00)

L.

QUI la mia precedente lettura! Enjoy!

A chi mancherà Garcìa Màrquez?

…dalla quarta di copertina:

“Santiago Nasar morirà. I gemelli Vicario hanno già affilato i loro coltelli nel negozio di Faustino Santos. A Manaure, “villaggio di salnitro su un mare di fiamme”, lo sanno tutti: presto i fratelli della bella Angela vendicheranno l’onore di quella verginità rubatale in modo misterioso dall’aitante Santiago. Tutti lo sanno, ma nessuno fa nulla per impedirlo e la morte annunciata si compirà, complice un destino bizzarro e crudele, davanti alla porta di casa, nel fulgore di una splendida mattinata tropicale. Basato su un fatto reale, Cronaca di una morte annunciata rappresenta uno dei vertici della narrativa di Garcìa Màrquez: un romanzo che sa fondere i toni della tragedia antica con il ritmo della detective story in una grandiosa allegoria dell’assurdità della vita.”

Garcìa Màrquez è venuto a mancare lo scorso aprile. Come succede in questi casi, un po’ per commemorarlo un po’ per lucrarci, sono stati riproposti i suoi più grandi capolavori in una nuova edizione in special price.
“Cronaca di una morte annunciata” narra l’incredibile (eppur vera!) vicenda di Santiago Nasar, il cui omicidio per mano dei gemelli Vicario era noto all’intero paese ma che, un po’ per straordinarie coincidenze un po’ per un comune “farsi i fatti propri”, si è ugualmente compiuto. Persino i due assassini tentano di farsi fermare in ogni modo, senza successo…ma l’onore è onore, e va difeso.
Una carrellata di personaggi, saggezza popolare e paradossi tipici di Garcìa Màrquez, che incantano e divertono (sebbene, incredibilmente, si parli di un omicidio…).

Se mi mancherà Garcìa Màrquez?! Oh si…e tanto…

L.

L’ho acquistato in libreria (Giunti), edito da Mondadori, pag.142, prezzo di copertina €5,00!

171220141638

dello stesso autore “L’amore ai tempi del colera” e “Cent’anni di solitudine”

QUI la mia precedente lettura! Enjoy!