Potrebbe essere forse vagamente intuibile, per chi mai si fosse avventurato in queste pagine, la mia passione per i rossetti rossi (QUI e QUI, ad esempio).
E altresì nota la mia tendenza al collezionismo, agli acquisti compulsivi, alle fisse: quando mi appassiono a qualcosa, sviluppo una sorta di ossessione, compro tutto a tema, mi circondo di cose che me la rammentino, la sogno. Ad esempio, decido di andare in viaggio a Berlino? Bene, per mesi leggo ogni curiosità al riguardo, guardo ogni sorta di video, esamino le strade con Google Maps, scarico musica popolare, imparo l’inno nazionale, cerco un marito tedesco e via discorrendo.
Negli ultimi anni la mia fissa in fatto di rossetti è il rosso, non ne ho mai abbastanza, devo provarli tutti. Guardo ciò che offre in fatto di rossi ogni singola azienda in cerca di una nuova sfumatura. Agli occhi di qualche profano, sembra che io abbia una quantità imbarazzante di rossetti tutti uguali, ma ai miei di occhi nessuno è paragonabile all’altro, perché sebbene possano avere colori più o meno simili (sempre di rosso parliamo, in fondo), differiranno per performance, texture, finish, confortevolezza….insomma: il metro di giudizio di un rossetto è articolato in più fattori, non si può semplificare la questione dicendo che è “rosso”. Molto spesso un colore spettacolare unito ad una scarsa durata può rendere mediocre il risultato finale! Immaginatemi in questo momento come la giuria di un’esibizione di pattinaggio artistico o di una gara di tuffi. Meglio ancora, potremmo affidarci al sistema di Johnathan Evans Prichard (professore emerito) per comprendere la poesia (naturalmente mi aspetto che riconosciate tale citazione):
“Se segniamo la perfezione di una poesia sull’asse orizzontale di un grafico e la sua importanza su quello verticale, sarà sufficiente calcolare l’area totale della poesia per misurarne la grandezza. Un sonetto di Byron può avere valori alti in verticale, ma soltanto medi in orizzontale, un sonetto di Shakespeare avrà, d’altro canto, valori molto alti in orizzontale e in verticale con un’imponente area totale, che, di conseguenza, ne rivela l’autentica grandezza.”
Tutto questo per dirvi che ho un sacco di rossetti rossi per un sacco di buone ragioni. Oh.
Quando ho puntato i miei occhietti astigmatici su Avril ed il suo rinnovato parco rossetti, ho notato un’interessante varietà di rossi su cui mettere le mani.
Ciascun rossetto ha un pack nero, semplice e sobrio, con il numero di riferimento posto comodamente in cima. Il bullet è da 4 ml, hanno un PAO di 12 mesi e sono certificati ECOCERT COSMOS ORGANIC. Sebbene di mamma francese, sono Made in Italy e deliziosamente low cost (€5,99 cadauno). Sono rossetti al 100% con ingredienti di origine naturale, 72.96% biologici:
INCI: Ricinus Communis (Castor) Seed Oil [1]Oryza Sativa Seed Oil [1]Prunus Amygdalus Dulcis (Sweet Almond) Oil [1]OctyldodecanolCera Alba (White Beeswax) Extract [1]Copernica Cerifera (Carnauba) Wax [1]Candelilla Cera (Euphorbia Cerifera) WaxHectoriteOryza Sativa Cera (Rice Bran Wax)Simmondsia Chinensis (Jojoba) Seed Oil [1]MaltodextrinPuò contenere (+/-): Ci 75470Ci 77499 (Iron Oxide)Ci 77891 (Titanium Dioxide)Ci 77491 (Iron Oxide)
1 da agricoltura biologica controllata
GROSEILLE N.599 E’ stato il rossetto pilota, il primo da me comprato e fondamentalmente il responsabile dei successivi acquisti. Capirete bene che il nostro è stato amore, da subito. Texture cremosa e confortevole, colore pieno ed omogeneo, una buona durata e la capacità di andar via dalle labbra in maniera uniforme senza grandi danni e comunque facile al ritocco. Il colore, poi, che ve lo dico a fare: uno spettacolare tono di rosso con una punta di rosa: per tutte coloro che amano le labbra ben in evidenza ma magari non vogliono osare un rosso fuoco.
HOLLYWOOD N.598 A tal proposito, il n.598 Hollywood è esattamente uno stupefacente, vellutato rosso classico, esattamente il colore che la fa da padrone nella mia vita da un annetto a questa parte. Se temiate che possa ingiallire i denti, tranquille: non lo fa pur non essendo spiccatamente freddo. Per il resto valgono tutte le meravigliose qualità sopra elencate! Purtroppo il mio, ovviamente, è arrivato fallato: non poteva essere diversamente rivelandosi di fatto il mio preferito. Uffa.
COQUELICOT N.597 Sulla scia del precedente ma un tantino più smorzato, si colloca il color papavero: un rosso soft, forse con un sottotono lievemente più aranciato ma che, di nuovo, non pregiudica il vostro sorriso (con una dentatura mediamente bianca, non si corrono grossi rischi). E’ stato l’ultimo ad entrare nella grande e felice famiglia dei miei rossetti, del resto con un nome così come non comprarlo? Come sopra: pieno, avvolgente e coprente dalla prima passata, resta al suo posto e si consuma con grazia. Basterà, come per i fratellini, una semplice rimestata con le labbra per ricompattarlo. Bello bello!
ROUGE SANG N.636 Ma quale sarà mai, allora, questo due di picche se non Rouge Sang? Ebbene si, mi si spezza il cuore ma questo rossetto non va, c’è poco da fare. In fatto di colore nulla si può obiettare: è bellissimo, indubbiamente. E proprio per questo fa ancora più male! Il più scuro dei quattro, un rosso sanguigno, appunto. Ma il pigmento non è distribuito omogeneamente in formula, lo si vede chiaramente già alla stesura. E peggio ancora quando inizia a sbiadire a chiazze, si raggruma, per non parlare di quando si tenta di uniformarlo sfregando il labbro superiore con quello inferiore. Se pensate che fissarlo con un po’ di cipria possa salvare la situazione vi sbagliate. Anzi, peggiorerà ulteriormente le cose perché renderà impossibile la rimestata di cui sopra.
Tirando le somme, i rossetti Avril sono belli, indiscutibilmente. I rossi accontentano le più svariate esigenze: 4 sfumature per le appariscenti e basta o le appariscenti non plus ultra (perché, diciamocelo, se indossi un rosso, passare inosservata non è esattamente una tua priorità). Non pretendo che un rossetto naturale mi sopravviva ad un pasto, ma considerate la compostezza e l’attenzione che ci metto nell’indossarlo, mi aspetto che possa arrivare all’ora di pranzo in maniera soddisfacente, passando per almeno 1 lt d’acqua, un tazzone di caffè, un’arancia per spuntino, ed i rossetti Avril (Rouge Sang escluso, purtroppo) mi garantiscono tutto questo.
…e sono pure low cost.
Ed è per questo che li amo. Una validissima ragione per aver comprato 4 rossi.
L.