Quel che resta dell’estate…

Questa lunga, calda e singolare estate è ormai definitivamente alle spalle e, sebbene non sia notoriamente una grande fan di questa stagione, credetemi, lo dico con una punta di rammarico.

L’estate, come l’inverno del resto, ha regole tutte sue e difficilmente si riesce a scendere a compromessi: le beauty routine vengono alleggerite sia per numero di prodotti utilizzati che per consistenza degli stessi; il gran caldo ci rende meno predisposte al massaggio…e la notte ci incolliamo alle lenzuola…e il giorno ci incolliamo ai vestiti…insomma: una vera lotta alla sopravvivenza!

Di buono c’è, però, che si sta in casa praticamente nude, si possono attendere tempi di posa di maschere e fanghi senza rischiare la broncopolmonite, le belle docce fresche e tonificanti sono un piacere, si tende ad usare meno prodotti, per numero e quantità impiegata, e si risparmia pure, alè.

Se la body care per voi come per me è un appuntamento da 3 volte al dì, peggio di un antibiotico, e soprattutto se per ragioni lavorative siete costrette ad uscire di case alle 15 con il sole che sta cuocendo la vostra macchina senza clima (e sottolineo SENZA), sapete bene quanto sia dura adempiere ai propri doveri di incrematrici compulsive di primo pomeriggio. DIO se è difficile. Ma quest’anno, lo riconosco, ho (per puro caso/fortuna/c…) imbroccato i prodotti giusti e tutto è filato liscio senza intoppi: sono sopravvissuta all’estate con una pelle da favola, extra morbida e liscia (posso vantare svariati feed-back in proposito).

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La doccia, tanto per cominciare. Parte tutto da lì, è l’unico step assolutamente

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imprescindibile: il lavarsi “a pezzi”, come si suol dire, non vale. In genere a mio avviso non vale quasi mai, ma in estate è completamente bandito! Volete mettere il rinfrescare il corpo per intero, quella meravigliosa sensazione di benessere? E poi, ok, mi lavo le ascelle e resto con un rivolo di sudore sulla pancia? Dunque, doccia forever and ever. Ed eccedete pure senza dare ascolto ai dermatologi che vogliono farvi crescere il muschio addosso probabilmente in vista del presepe: più di una doccia al giorno non ha mai ammazzato nessuno (Psyco a parte, s’intende). Abbiate cura però di scegliere detergenti delicati, poco schiumogeni e, ovviamente, con buoni ingredienti. Meglio se di grande formato (vorrete mica rimanere senza bagnoschiuma alla centesima doccia del giorno?): io ho acquistato questo bel BAGNODOCCIA CON ESTRATTO BIOLOGICO DI ALTEA de I COSMETICI DI PHEDEA (2) all’Ipercoop. Questo brand è prodotto da Pierpaoli che è sempre una garanzia, diciamocelo. Rispecchia tutte le caratteristiche sopra elencate: ha un comodissimo formato da 400 ml (direi “formato famiglia” ma questa quantità basta a malapena per me), è dolce sulla pelle, che risulta ben detersa senza essere aggredita o resa arida. In verità produce un soffice schiumetta, quindi può in tutta onestà essere gradito anche a chi usa bagnoschiuma tradizionali. Ecco, giusto la WP_20180922_15_21_56_Proprofumazione al mio naso non è completamente gradita: preferisco mille volte la versione alla Liquirizia che troneggia nel borsone della palestra e di cui probabilmente parleremo più avanti, chissà. Tornando a noi e alle caratteristiche del perfetto bagnoschiuma estivo, non possiamo non soffermarci sulla composizione che poi è il fulcro di tutto: i soliti tensioattivi delicati del caso, idrolato d’Orzo (emolliente, antinfiammatorio), estratto di Altea (idratante, addolcente e, di nuovo, emolliente ed antinfiammatorio), o.e. di Lavanda, tutto da agricoltura biologica. Questo bagnodoccia è inoltre certificato AIAB, Cosmesi QC e Vegan, facilmente reperibile ed estremamente economico, il che non guasta mai!

Ok, ci siamo lavate, ma non è finita qui: una faccenda di grande importanza che miete molte vittime, specie d’estate, è il deo. Quante di noi hanno avuto grandi difficoltà ad assestarsi con la sudorazione, una volta abbondonati i deodoranti tradizionali? E quante, me compresa, hanno gettato la spugna di fronte a temperature impossibili, ascelle pezzate e odori non esattamente gradevoli? Ne abbiamo già parlato, la questione è seria. Ne ho provati moltissimi prima di trovare il mio deo ideale e, francamente, dopo un primo periodo letale e qualche altro fallimento successivo, di buoni ed efficaci ne ho trovati diversi sul mercato. Oggi mi rendo conto di aver smesso di cercare, segno che ciò che è in uso da un bel po’ di tempo a questa parte, mi soddisfa completamente: il DEODORANTE DELICATO VAPO (4) di VIVIVERDE COOP, facendo i debiti scongiuri (…che non si sa mai…) dura tutto il giorno, asciuga in fretta e, aspetto fondamentale per me, non lascia antiestetici aloni sui vestiti (questo è importante tanto quanto il resto, detto da una che è gelosissima dell’integrità del suo guardaroba). Non mi dilungherò in quanto l’abbiamo già minuziosamente trattato QUI e, da allora, confermo tutto. Sappiate che ho la massima fiducia in lui tanto da averlo ancora una volta portato con me in vacanza, prova del 9 e dimostrazione massima di fede cieca, in quanto esco dall’hotel presto (a volte praticamente all’alba, giuro) e rientro alla sera senza aver ucciso nessuno togliendomi lo zaino e la felpa…! Attualmente ho anche smesso di guardarmi attorno: mi finisce il deo? Bene, vado all’Ipercoop e lo infilo nel carrello. E fine della storia.

Altra questione da affrontare è la non sempre facile idratazione d’estate. Partiamo dal

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presupposto che ci siamo lavate, deodorate e molto probabilmente stiamo già sudando: il caldo è una brutta bestia, lo so. In quante avranno voglia di spalmarsi qualcosa addosso? Non vedo mani alzate…tranne me: neanche in questa impietosa stagione voglio rinunciare al piacere di una crema corpo che, però, sia di consistenza fresca e leggera e di rapido (-issimo) assorbimento.  Non sempre va come dovrebbe e anche un “latte” può nascondere dietro un’apparente leggerezza, un’untuosità che vi frega, diciamocelo. A me è capitato tante volte. Ma quest’anno mi è andata bene, come già detto! E dire che ho anche tentennato quei 30-40 secondi prima d’infilarlo nel carrello, indecisa se potesse o meno fare al caso mio. Il LATTE CORPO IDRATANTE (1) di CENTIFOLìA si è dimostrato il perfetto alleato per questa calda estate! Ha una consistenza fluida e liscia, si stende rapidamente e, con piccole quantità, si riescono a coprire ampie aree del corpo. Nel giro di pochissimi minuti il gioco è fatto: tutto il corpo è perfettamente idratato, senza praticamente bisogno di massaggiare (che, d’estate, non è mai piacevole in quanto inevitabilmente si genera ulteriore calore). La pelle lo beve letteralmente restando morbida, vellutata ma asciutta, fresca e gradevolmente profumata (sentore floreale, lieve, fresco, leggero, anch’esso in linea con la classica esigenza estiva di evitare odori troppo invadenti o stucchevoli). Inoltre il suo grande formato (ben 400 ml) unito alla sua notevole resa, ha fatto si che mi accompagnasse per l’intera stagione ed oltre! Insomma, quando un prodotto è perfetto e racchiude tutte, ma proprio tutte, le caratteristiche ricercate in un determinato WP_20180922_15_22_24_Promomento. La mia indole di accumulatrice seriale nonché donna fortemente propensa alle scorte mi suggerisce di tornare all’Ipercoop e, alla prima occasione, ricomprarlo per la prossima estate, tanto mi è piaciuto! Penso inoltre che possa essere una scelta indovinata anche per le pigre, per chi fatica a portare avanti anche il minimo sindacale di una body care che si rispetti, perché “l’estate fa troppo caldo, l’inverno fa troppo freddo e poi non ho tempo”: il Latte Corpo Idratante Centifolìa per lo meno assicurerà un livello base d’idratazione costante nel più breve tempo possibile, consentendo di rivestirsi subito. Ma diamola un’occhiata all’INCI: succo d’Aloe, Glicerina, burro di Karitè e di Cacao, olio di semi di Girasole, estratto di Ginkgo Biloba, il tutto da agricoltura biologica (pari al 37,7% sul totale del 99% d’ingredienti naturali). L’estratto di Ginkgo Biloba è noto per le sue proprietà antiossidanti, anti-aging e soprattutto coadiuvanti del microcircolo. Che sia questa polvere di Riso a donare il suo tocco asciutto? Chissà! …ma la grafica che fa tanto MANGA, ne vogliamo parlare?

Ma andiamo avanti! Ovviamente ci sono questioni, come la cellulite, che non possono attendere l’arrivo dell’autunno. In molte, arrivato luglio o agosto al più tardi, già non se ne curano più: sono le stesse donne che a marzo si sono iscritte in palestra e andavano giù di fanghi e massaggi per affrontare la prova costume. Mostrate le vergogne, la questione può essere rimandata al prossimo anno con la solita tarantella. Io, invece, continuo nella mia disperata -quanto pressoché inutile- lotta alla cellulite e, anche in questo caso, devo dire di avere per puro caso imbroccato il giusto prodotto! Infatti la CREMA GEL INESTETISMI DELLA CELLULITE PEPE ROSA & LIME (3) di DELIDEA si è dimostrata perfettamente adeguata anche al caldo! Di nuovo, non mi soffermerò molto su questo prodotto poiché l’intera linea ha già goduto di un POST tutto suo non molto tempo fa, ma si da il caso che, terminato il kit, ne avessi già in scorta (ma come mai??) un altro tubo per proseguire il trattamento per qualche tempo ancora. Mi ripeto: il prodotto, nella sua leggerezza, ha comunque un certo corpo (infatti consente un buon massaggio), tuttavia non unge o appiccica e la successiva sensazione di freschezza ovviamente non può che farci piacere!!

..e la cellulite?…sempre lì…

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E la sera? Come già precisato nell’intro, un aspetto senz’altro positivo dell’estate é il fatto di andare per casa praticamente nude. Quante volte d’inverno mi capita di fare una body care serale/notturna dettagliata, indossare pigiama, vestaglia, andare in camera e….ARGH!! Ho dimenticato collo e décolleté!! E chi si spoglia di nuovo!? Ecco: d’estate, statene pur certe, questo non accade. O meglio: succede di saltare degli step ma si riesce a porre rimedio senza drammi. Non ci vuole nulla ad abbassare una spallina ed adempiere al proprio dovere! Come già dettagliatamente descritto, ho dedicato tutta l’avvolgente carezza dell’elisir MAMI DROPS (6), linea DOLCEAURORA di LALEI, al mio scarno décolleté (che tuttavia sta vivendo un periodo di strana floridità in concomitanza dell’uso della pillola, a titolo di cronaca): non riesco ad immaginare una coccola serale più rilassante e rigenerante e profondamente nutriente (leggi: staresti lì a massaggiarti per ore). Non mi dilungo in quanto, com’è giusto, questo afrodisiaco trattamento ha goduto di un post tutto suo; mi soffermo solo un attimo per sottolineare quanto feeling io abbia avuto (e continui ad avere ancora oggi) con questo prodotto, per texture così setosa, profumo femminile, seducente e al tempo stesso delicato, ed effetto pelle di seta al risveglio. Adoro.

WP_20180922_15_25_16_ProOvviamente nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza aver adeguatamente inumidito la zona. La soluzione più semplice e veloce è vaporizzare un idrolato, un tonico…insomma, va benone qualsiasi cosa abbiate a portata di mano sul vostro vanity  table che possa essere spruzzata in velocità. Io ho scelto, come da tradizione oramai consolidata, un’acqua termale, spesso ingiustamente sottovalutata. Quest’estate è stata la volta dell’EAU THERMALE di URIAGE (5). Non ho un’acqua termale preferita in particolare né, sono sincera, riesco a cogliere sostanziali differenze tra i vari marchi. Fondamentalmente acquisto ciò che è in offerta!

Massaggiare un olio su pelle umida ne favorisce l’assorbimento, ma l’acqua termale ha mille usi diversi, specie d’estate, ecco perché ad inizio stagione acquisto sempre la full size: estremamente lenitiva grazie all’alto contenuto di Calcio e Magnesio, dunque si presta perfettamente per essere vaporizzata su cute arrossata e irritata, magari dopo l’esposizione al sole, o post-epilazione/rasatura. La concentrazione di minerali molto simile a quella del NMF (Natural Moisturizing Factor) della cute fa si che, nella sua leggerezza e freschezza, eserciti un’azione idratante unica. Il Silicio, infine, ne rinforza il film idrolipidico. Come vedete è un prodotto davvero funzionale, in tutta semplicità. Poi, ovviamente, è indicata anche semplicemente per darsi una rinfrescata quando l’afa mi fa venire delle vampate che neanche in menopausa…! Oppure, molto utile per mantenere umide le maschere sul viso, specie quelle purificanti a base di argilla che tendono a seccare rapidamente.  Personalmente al mattino la usavo anche per ridare un senso ai miei ricci….

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Ebbene, l’estate se n’è andata e stanno per seguirla anche alcuni dei prodotti che l’hanno caratterizzata, di pomeriggio e di sera, in giornate più o meno calde, con 40° all’ombra o anche solo 34 (solo?), ma comunque tutti al meglio delle loro possibilità e, perché no? Delle mie aspettative! Non è facile accontentarmi ma talvolta la semplicità di una routine fatta di pochi prodotti indovinati può fare la differenza…e farti passare, nonostante tutto, una fantastica estate bollente!

L.

L’ultimo HENNE’

Doveva arrivare questo giorno. L’hennè, come ho più volte tenuto a sottolineare, non è per tutte. E’ una pratica a dir poco laboriosa, bisogna avere pazienza ed una certa attitudine all’intruglio, come mi piace dire. Oltre alla preparazione bisogna contare dei tempi di posa lunghi e mettere in conto, a volte, risultati non troppo soddisfacenti! Dal punto di vista della salute del capello, penso sia il miglior trattamento che si possa fare in assoluto! La chioma è lucente, ispessita, morbida al tatto ed il cuoio capelluto normalizzato, qualora soffriate di qualunque alterazione dello stesso. In tutta la mia vita non ho mai trovato pari, dico davvero. Ma ahimè, come tutte le cose belle, anche il tempo dell’hennè è finito.
Purtroppo se utilizzate l’hennè come tinta naturale, come faccio io, per forza di cose al di sotto di 3 o 4 ore non potrete evitare di tenerlo in testa: i capelli bianchi non sono facili da coprire e, in un paio d’ore (che pure sono tante!), fondamentalmente non si risolve nulla.
A partire dall’estate scorsa, nonostante le alte temperature, ho cominciato a soffrire di mal di testa lancinanti sin dai primi minuti di posa: resistere delle ore in queste condizioni è stata una vera e propria tortura. E visto che per me il detto “se bella vuoi apparire, un po’ devi soffrire” non vale, ho realizzato che avrei dovuto orientarmi verso metodi alternativi.
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L’ultimo VERO hennè che ho fatto risale ad ottobre: ho resistito stoicamente per tutto il tempo necessario (avevo un matrimonio e dunque mi premeva una buona copertura dei bianchi), ma dopo sono stata davvero male (addirittura per svariati giorni!!), tanto che il mese successivo, per paura, l’ho addirittura saltato! L’hennè di dicembre e quest’ultimo, invece, sono stati decisamente easy. Più che altro ho voluto dar fondo alle mie scorte (almeno in parte) perché si sa, anche se avessi voluto conservarle per qualche applicazione una tantum (magari in estate), l’hennè è quella tipica pratica che, una volta “sospesa” è ancor più difficile da riprendere.
Quindi, per il principio di cui sopra, quest’ultima hennata è stata un mix di “nero” Khadì e Mallo di Noce Centifolia, amalgamati come di consueto con il sempre amatissimo gel di semi di lino casalingo e l’aceto di mele.
Ma…. c’è una variante! Ho deciso di applicarlo sui capelli asciutti! Certo in questo caso il composto non potrà essere particolarmente compatto e comunque se avete una certa chioma (specie se riccia come la mia) sarà piuttosto complicato distribuirlo uniformemente! Ma, in fondo, sapevo che non avrei potuto fare un’applicazione a regola d’arte in ogni caso (quanto avrei resistito? 1 ora? 2?) quindi perché non provare?
Normalmente i capelli si lavano prima di applicare l’hennè affinché siano ripuliti da quella patina che possa schermarli e in qualche modo impedire la presa del colore (per patina intendo eventuali prodotti usati per lo styling al precedente lavaggio, o il balsamo stesso…).
Come previsto ho resistito poco più di 2 ore, un tempo insufficiente per risultati ottimali! Tuttavia contro ogni previsione ciò che ne è venuto fuori non è stato affatto male: i bianchi sono stati, se non propriamente coperti, almeno mimetizzati, il colore è stato ravvivato e in generale i capelli sono come sempre lucidi, brillanti, …spettacolari! 🙂
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L’applicazione su capello asciutto, inoltre, ha reso la posa più sopportabile: non ho avvertito quella spiacevole sensazione di testa bagnata ed inoltre non è colata una sola goccia 😉
Ebbene, non so se sarà effettivamente un addio o solo un arrivederci, ma per il momento appendo il mio cucchiaio di legno al chiodo e vado verso nuove avventure tintorie!
L.

HENNE’, “Providence” edition

Oh se è stata dura questa volta!! Già dalla preparazione, questa hennata mi ha dato filo da torcere! Complici l’ora tarda, sonno e stanchezza e, soprattutto, “Providence”, ho sbagliato più di qualche passaggio! Innanzitutto mi domando: perché “Providence” (La7d) dopo “Sex and the City”? Non sarebbero di gran lunga meglio almeno altre 2 puntate di Carrie & co.?! Perché “Providence”?!! E nonostante fosse un’orribile puntata di un orribile telefilm, tanto è bastato a distrarmi da quelli che erano i miei buoni propositi della scorsa hennata (un ragionevole fifty-fifty lawsonia e mallo di noce, QUI) e presa a guardare le avventure della dottoressa Syd (bei capelli) ho versato le polveri secondo una proporzione il cui senso ho completamente rimosso:

25 gr Lawsonia Inermis (Forsan)

45 gr Mallo di Noce (Brou de Noix Centifolia)

10 gr Brahmi (le Erbe di Janas)

….mah. Inoltre ho fatto bollire troppo il gel di semi di lino, il quale si è addensato talmente da dare forma ad una specie di mostruoso BLOB (sempre perché guardavo “Providence” invece di controllare l’intruglio). Mescolare l’ectoplasma con le polveri è stato arduo ed alla fine ne è uscita una sorta di Didò, una palla di pastafrolla verdemarrone.

Ad ogni modo il risultato non è male: i bianchi che si sono fatti catturare sono diventati rossi ed il resto è un castano scuro con riflessi caldi (ma giusto al sole). Confermo il mio sospetto del mese scorso: di fatto l’hennè Forsan mi secca un po’ la chioma, non mi era mai accaduto prima! Oggi ho inoltre avuto una sorta di illuminazione: che stia andando nella direzione sbagliata? Non è forse vero che più scuro è il castano, più si nota la differenza col rosso di quei 5 o 6 (7,8,9….) capelli bianchi? Probabilmente farei meglio ad orientarmi su un rosso definitivo e non se ne parli più! Ma come si può rinunciare al castano?!

Il mese prossimo continuerò la mia folle corsa verso un colore scuro, ma questa volta proverò una new entry…e non guarderò “Providence”, lo giuro!!!

to be continued…..

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immagini casalinghe dal terrazzo….

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L.

HENNE’, Pasquetta edition

Ci sono molti modi per trascorrere la giornata di Pasquetta: c’è chi approfitta del “ponte” e vola da qualche parte per un bel week-end; chi fa una gita fuori porta corredata di pranzo fuori & passeggiata pomeridiana; chi si butta in un centro commerciale rimasto aperto a sfruttare i dipendenti; chi, infine, si alza di buonora e si fa l’hennè. Io, appunto. 

Con l’hennè eravamo rimasti QUI, non perché a Febbraio e Marzo non l’abbia fatto, ma solo perché non c’è stato nulla di particolarmente eccitante da raccontare. Ebbene a questo giro mi sono trovata con appena 25 gr scarsi di hennè (Chatain Caramel di Centifolia), ai quali potevo sì aggiungere il mallo di noce (Brou de Noix di Centifolia), ma…i capelli bianchi? Sarebbe bastata quella misera quota di Lawsonia presente in ciò che rimaneva dello Chatain Caramel a coprirli? Ok, mi serviva della Lawsonia…e subito. 

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In una veloce missione punitiva all’Auchan un paio di giorni fa ho acquistato l’Hennè Rosso Egiziano di Forsan (2 buste da 50 gr cad. per €3,69 INCI: Lawsonia Inermis) vincendo i miei pregiudizi (questi hennè non godono di un’ottima fama perché alcune varietà non sono completamente pure. Le altre non le ho guardate perché francamente non m’interessavano, ma il Rosso Egiziano non aveva altri ingredienti se non la Lawsonia per cui mi è sembrato OK!).

Solito procedimento seguendo la regola del 3″3 cucchiai di semi di lino in 300 ml di acqua; portato ad ebollizione per 7 minuti circa e poi aggiunto al gel così ottenuto 3 cucchiai di aceto di mele. Le polveri sono state così suddivise:

25 gr di Chatain Caramel (Centifolia)

25 gr di Brou de Noix (Centifolia)

25 gr di Hennè Rosso Egiziano (Forsan)

15 gr di Brami

Ho mescolato bene le polveri prima di versarvi il gel di semi di lino caldo (ma non bollente!); la crema ottenuta è stata da subito piuttosto liscia e questo mi ha sorpresa poiché avevo letto molti pareri negativi sul Forsan, in particolare sul fatto che fosse un po’ grumoso: assolutamente niente di tutto ciò (sebbene non ce ne fosse una grande quantità). Il composto ha preso da subito una evidente sfumatura rossastra che un po’ mi ha messa in allarme…ma ormai era fatta! Di diverso dal solito c’è che la quota di Indigo è davvero in minoranza (in 25 gr di Chatain Caramel, considerando che ci sono già Lawsonia Inermis e Junglas Regia… quanto Indigo potrà mai esserci?): da questo deduco che il rosso debba essere smorzato dal solo mallo di noce e quindi, al massimo, mi ritroverò con dei bei riflessi più marcati ma niente di preoccupante, pensavo (le incrollabili certezze delle brune). 

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La Tradizione Erboristica Forsan, Hennè Rosso Egiziano

Dopo oltre 5 ore di posa, ho risciacquato: non ho avuto bisogno di balsamo per districare, come sempre, ma al tatto non erano così morbidi come le altre volte. La presenza di una maggiore quantità di Lawsonia si evince dal tono di rosso intenso preso dai bianchi; a questo punto bisognerà vedere nel corso del mese quanto tempo impiegherà il colore a “scaricare”. Quanto al resto della chioma, non mi sono trasformata in Sally Spectra, è evidente. Il tono di castano è intenso ma meno freddo delle precedenti hennate: alla luce (piuttosto scarsa) si notano bei riflessi tendenti più al mogano che al ramato, in verità, ma che comunque danno un non so che di primaverile. 

Il mese prossimo penso di fare un fifty-fifty (lawsonia-mallo di noce) e vediamo un po’ cosa ne uscirà. 

Quanto allo Chatain Caramel appena finito, posso affermare che è una miscela di ottima qualità, ma non ci perderei il sonno per riassortirlo a tutti i costi. Il prezzo è nella media, ma non è di facilissima reperibilità, cosa che mi fa preferire ancora il Khadì! Per il momento però queste miscele fai-da-me m’intrigano ancor di più!!

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to be continued….

L.

HENNE’, january edition

Cosa c’è di meglio da fare il giorno della Befana se non un fantastico henné?
Procediamo!
solito gel di semi di lino,
3 cucchiai di aceto di mele biologico Viviverde Coop, (1 cucchiaio in più del solito)
50 gr di hennè Chatain Caramel Centifolia,
20 gr di Brou de Noix Centifolia,
10 gr di Brahmi Centifolia.
Mi è piaciuto il tono castano freddo ottenuto la scorsa volta, per cui non ho voluto rinunciare al mallo di noce, tuttavia pare che ci sia stata una corsa al fieno greco: l’ho terminato e non sono riuscita ancora a riassortirlo perché era sold out un po’ ovunque! Dunque ho optato per il BRAHMI….
il BRAHMI (inci: Bacopa Monnieri) viene considerata la più potente polvere rivitalizzante per capelli: caduta eccessiva, capelli radi, forfora e dermatiti ne trarranno giovamento! Rinforza e dona volume alla chioma e, un po’ come l’Amla, ne previene l’ingrigimento. Ispessisce i capelli, dona sollievo a chi soffre di prurito del cuoio capelluto, irrobustisce le radici.
 
Avrei voluto abbondare con le dosi ma, piccolo particolare, l’azienda precisa: <<Il Brahmi potrebbe colorare leggermente i capelli>>….bene, ma di che colore? Meglio non rischiare, mi son detta. Incidenti di questo tipo su capelli scuri come i miei sono davvero relativi, però è sempre bene procedere con cautela!
Posa di 5 ore e, al risciacquo (terminato con acqua e aceto)… innanzitutto i capelli erano ancora castani (sospiro di sollievo), e poi erano di una morbidezza assoluta: già perfettamente districati, non ho avuto bisogno di aggiungere una goccia di balsamo! Che spettacolo!! Il colore è un bel castano intenso, tendenzialmente freddo ma con qualche guizzo di rosso al sole. Potrei definirlo un color Ebano, perfetto per chi vuole un capello molto scuro sì, ma che non indurisca troppo i lineamenti (il nero non è per tutte, diciamolo). Capelli bianchi ben mimetizzati, questa volta sono particolarmente soddisfatta!
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solita luce scarsa, solito vento…

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…non sembro Gimli?

Riguardo i benefici del Brahmi potrò appurarlo con il tempo, ma di sicuro continuerò ad usarlo (sto pensando già ad un mix-bomba Brahmi-Fieno Greco); il Mallo di Noce mi convince sempre di più: penso che per ottenere un bel castano sia realmente indispensabile! Aiuterà a dare corpo e intensità al colore, smorzando un po’ il rossiccio della Lawsonia! Due parole, infine, su questo Hennè Chatain Caramel Centifolia: sono alla mia terza hennata e posso finalmente dire che è di ottima qualità: la polvere è estremamente fine e ne fuoriesce una pasta molto liscia e di facile applicazione. E’ anche molto conveniente il formato da 250 gr in bustine richiudibili: pratico, senza scatole inutili e ingombranti, ed adatto a chi, come me, fa l’hennè con regolarità e molto spesso. Non posso dire che sia il migliore mai provato, ma di sicuro è ottimo, al pari di  quello Khadì (che, però, è più facilmente reperibile). L’ho acquistato sul sito Vecchia Bottega, ma non ho trovato altri e-commerce italiani che lo vendano (sul sito francese costano meno, ma bisogna fare i conti con le spese di spedizione)!
 
to be continued…..
L.

HENNE’, december edition

Nuovo mese, nuovo hennè!
Nel corso di novembre ho potuto apprezzare il lavoro svolto dall’Hennè Centifolia: il colore non ha perso d’intensità lavaggio dopo lavaggio, e anche la copertura dei bianchi non è stata affatto male!

La ricetta di dicembre prevede le seguenti varianti (ovviamente per la ricetta base rimando ai post “Introduzione all’hennè” e “HENNE’, november edition”):

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chatain caramel & brou de noix, Centifolia

solito gel di semi di lino
il succo di 1/2 limone al posto dell’aceto di mele
50 gr di Chatain Caramel Centifolia  (INCILawsonia Inermis, Indigofera Tinctoria, Juglans regia)
20 gr di Brou de Noix Centifolia (INCIJuglans regia seedcoat extract)
10 gr di Methi Le Erbe di Janas (INCI: Trigonella foenum graecum)
Questa volta ho deciso di puntare più sul colore ma, invece di aumentare la quantità di miscela di hennè, ho voluto aggiungere il mallo di noce…
Il MALLO DI NOCE è specifico per i capelli castani: aiuta a ravvivare ed accentuare i riflessi bruni. Da solo non è da considerarsi una vera e propria “tinta”, ma unito all’hennè può far virare il colore spegnendo eventuali riflessi rossi e, in generale, contribuendo ad un tono più intenso. Ovviamente, come tutte le polveri tintorie, anche il mallo di noce ha un notevole potere curativo su cute e capelli! (n.b. nella miscela Chatain Caramel, il mallo di noce è già presente ma ovviamente in quantità minore rispetto alla lawsonia e all’indigo)
 
Dopo una posa di oltre 6,5 ore, ho lavato con sola acqua, applicato il balsamo (in verità questo step è stato quasi superfluo perché i capelli erano morbidissimi e docili al pettine) ed ho effettuato un ultimo risciacquo acido (un dito di aceto di mele in circa 500 ml di acqua ) per assicurarmi lucentezza ed un maggiore fissaggio del colore!

Il risultato mi piace molto! Effettivamente il “rossiccio” della Lawsonia è stato smorzato dal mallo di noce, con un conseguente color castano un po’ più scuro, ma soprattutto freddo! Oltre che essere morbidissimi, sono estremamente lucidi!IMG-20141207-WA0003

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la luce non è un granché ed anche il vento ci ha messo il suo…

ulteriori consigli & precauzioni
1) Vista la stagione, una volta ricoperti i capelli di pellicola trasparente, è opportuno indossare un cappello in lana o in pile (io, ad esempio, li ho sovrapposti in stile “guardia reale inglese”: non è un bel vedere, lo ammetto). Tenere la testa al caldo, oltre a scongiurare un malanno, favorirà il rilascio del colore!
2) Raccogliete i capelli sulla sommità del capo, non dietro la nuca. Oltre che essere decisamente più comodo nei movimenti, i capelli impregnati di hennè potrebbero iniziare a pesare e causare male al collo…
3) Tenete a portata di mano delle salviettine: dopo l’applicazione è importante pulire subito eventuali residui su orecchie, collo, viso e ovunque sia caduta qualche goccia del composto per evitare di macchiare la pelle (devo dire che né le tinte di Sante, né gli hennè di Khadì né, tantomeno, questo di Centifolia hanno mai lasciato traccia..)
4) Il mallo di noce è una polvere sottilissima e, in quanto tale, leggera e volatile! Versatela con cautela e fate attenzione a non inalarla!
to be continued…
L.

HENNE’, november edition

Come già detto, la mia personalissima ricetta per l’Hennè è continuamente work-in-progress perchè ogni volta c’è qualcosa che non mi soddisfa pienamente e cerco, per l’hennata successiva, di apportare le dovute migliorìe.
La ricetta novembrina prevede questo:
300 ml di acqua
3 cucchiai di semi di lino biologici
50 gr di hennè Chatain Caramel Centifolia (inci: Lawsonia Inermis, Indigofera Tinctoria, Juglans regia; 250 gr €11,90 sul sito di Vecchia Bottega)
2 cucchiai di aceto di mele biologico Viviverde Coop
30 gr di Methi -fieno greco- Le Erbe di Janas (inci: Trigonella Foenum Grecum; 100 gr €3,80 vari e-commerce)

Per questo giro non intendo fare alcun mix, perché voglio testare l’hennè Centifolia, mai provato prima. M’interessa valutare il suo potere tintorio, specie sui bianchi. L’ho preparato come di consueto, miscelandolo al gel di semi di lino e all’aceto di mele e l’ho lasciato ossidare per l’intera nottata. Questa mattina, invece di preparare la solita pappetta di acqua calda e fieno greco, essendo l’hennè un po’ troppo fluido, ho direttamente incorporato la polvere di Methi all’interno, ottenendo così un composto più compatto.
N.B. Il fieno greco è una vera bomba per i capelli! Sin dal primo utilizzo se ne possono apprezzare i benefici: è particolarmente consigliato per contrastare la caduta dei capelli e promuoverne la ricrescita. L’alto contenuto di fitoestrogeni lo rendono inoltre ideale anche per realizzare cataplasmi da applicare sul seno per aumentarne il volume, oltre che realizzare maschere per il viso nutrienti, elasticizzanti e antinfiammatorie! Infine va sottolineato che, a contatto con l’acqua, diventa vischioso e rilascia delle mucillagini: questo ci aiuterà notevolmente a trattenere i liquidi e non far colare l’impacco una volta in testa!!

Attenzione però: l’uso è sconsigliato in gravidanza!!
L’ho tenuto sù per quasi 6 ore, ma il lungo tempo di posa non mi ha disturbata affatto: non è colata neanche 1 goccia e questo mi ha permesso di svolgere come sempre le mie abituali mansioni domestiche domenicali!
Arrivato il momento del risciacquo mi è parso che sia stato nettamente più veloce; l’odore inoltre era meno pungente e i capelli morbidissimi!! Niente shampoo come di consueto e devo dire che anche il balsamo è stato quasi superfluo!
Styling, plopping e, dopo circa 1 ora, asciugatura….
Da bagnati mi sembravano parecchio riflessati, in realtà una volta asciutti non scorgo particolari riflessi “caramello”, come sperato. Anzi, il castano è piuttosto scuro ed i bianchi non mi sembrano si siano mimetizzati granché  (ma questo potrò appurarlo meglio nei giorni seguenti).
Note per dicembre: aumentare la percentuale di hennè e diminuire quella di Methi.
to be continued….
L.
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