<<Se non fosse stata la mia vita, non ci avrei creduto.>>
L’attacco terroristico alle Torri Gemelle, evento drammatico che siamo portati a vedere come una tragedia corale, un dolore universalmente condiviso ma che, in realtà, è prima di tutto il dolore personale della famiglia di ciascuno dei 2977 morti, come quella di Thomas.
<<Madrid in partenza. Rio in arrivo. Stoccolma in partenza. Parigi in partenza. Milano in arrivo. Tutti andavano o venivano. La gente in tutto il mondo si spostava da un luogo all’altro. Nessuno restava. Ho detto: e se restassimo?>>
Thomas Schell era lì quella mattina ed ha lasciato a piangerlo una moglie, una madre, un padre mai conosciuto ed un figlio, Oskar, con un’intelligenza ed una sensibilità al di fuori dell’ordinario.
<<Se fossi stato un altro in un mondo diverso avrei fatto qualcosa di diverso.>>
Questa è la storia dell’elaborazione di un lutto, dell’accettazione della scomparsa di un padre pur non avendone seppellito un corpo. Ma è anche la storia di un altro Thomas, in un’altra città e in un’altra epoca, non meno complicata, non meno drammatica, e di come abbia perso Anna, l’amore e le parole.
<<Alla fine del mio sogno, Eva ha rimesso la mela sull’albero. L’albero è rientrato nella terra. E’ diventato un arboscello, che è diventato un seme. Dio ha unito la terra e l’acqua, il cielo e l’acqua, l’acqua e l’acqua, la sera e la mattina, qualcosa e niente. Ha detto: sia la luce. E il buio fu.>>
L.
“Molto forte, incredibilmente vicino”
Jonathan Safran Foer
edito da Guanda,
QUI la mia precedente lettura! Enjoy!
