Ode al caffè (meglio se Bio & Fairtrade)

La mia passione per il caffè ha origini antiche, poiché vengo da una lunga tradizione di caffeinomani.
Nella mia famiglia si annoverano grandi bevitori di caffè (meglio: bevitrici, mia madre in primis); mia nonna mi racconta ancora oggi che la sua mamma ce l’aveva sempre pronto al caldo nel camino (ma misto ad orzo perché, in tempo di guerra….) e diceva: <<se sto per morire datemi del caffè che mi riprendo…>>
 
Amo il caffè: svegliarsi col suo profumo ti riconcilia col mondo, anche alle 6 del lunedì mattina. Amo il suo gusto e più è lungo più è buono. E’ il momento di pausa, è il pretesto per vedersi con qualcuno, è buono in compagnia ma ancor meglio se da soli, all’estero, in una caffetteria. E’ il temporeggiare a tavola dopo pranzo, è la tazzina accanto al libro sul camino. Quanto è bello poi, se qualcuno te lo porta a letto?
 
A tutte le ore, di prima mattina come a tarda sera, l’inizio di una giornata di lavoro come la conclusione di una serata fuori…ma che sapore speciale ha di domenica mattina?
 
Molte persone non possono assumerlo se non entro un certo orario “se no poi non dormo…”, io non ho di questi problemi, ma ammetto di abusarne e a volte devo sospenderne l’uso per un periodo di tempo, in genere breve (grazie a Dio) oppure mi trovo a ridurne drasticamente le quantità quando sono in fase DETOX.
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A casa mia caffè significa moka, ma anche biologico ed equosolidale.

 Ultimamente,  in una delle mie scorribande da Auchan, ho trovato un marchio, la Salomoni TCS, che produce un’intera gamma di caffè dalle interessanti combinazioni e gusti: io ho scelto di provare, e successivamente riacquistare, la versione 100% arabica, perché amo i classici, ma potreste lasciarvi tentare anche da connubi divertenti, con guaranà, caffè verde, canapa, ginseng, ecc..

Essendo questa la versione basic, per così dire, è anche quella un tantino più economica, ma parliamo sempre di un prezzo compreso tra i 4 e i 5 euro per 250 gr di prodotto, il che non lo rende di certo sempre abbordabile. Tuttavia a casa mia lo prendo solo al mattino e nel week-end anche dopo pranzo, per cui riesco ad ammortizzare il costo.
Lo trovo delizioso: ha una grana piuttosto spessa e grossolana e penso che sia proprio questa sua caratteristica a renderlo così gustoso. La differenza con un classico caffè da supermercato, in polvere e perfettamente omogeneo (che pertanto ha subito un processo industriale più intenso) salta subito all’occhio! E’ certificato BIO e Vegan, ma non è adatto alle persone intolleranti al glutine!
Delizioso! Un piccolo lusso da concedersi piacevolmente!
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All’Ipercoop invece, l’unica alternativa biologica in fatto di caffè è della BAUM Equo Solidale nell’unica variante arabica 100%, certificato BIO ed in più equo solidale, appunto. Lo corteggiavo da un po’ ma il suo prezzo, di poco al di sotto dei 6€ per i canonici 250 gr, mi ha sempre fatto desistere. Almeno fino a quando, finalmente, l’ho trovato in offerta e ne ho approfittato per provarlo. Il suo aroma è intenso e avvolgente, mentre la sua grana è visibilmente più fine, ma non quanto un comune caffè delle più note marche da supermercato. Il solo aprire il barattolo (per praticità tendo a travasarlo in contenitori vari) è un’esperienza olfattiva unica e, visto che la moka della colazione la preparo la sera prima di andare a letto, poco ci manca ogni volta che lo metta sù per berlo subito! Conserva un aroma intenso sino alla fine della confezione, ed io non lo finisco certo in poco tempo! Ora, ogni volta che vado all’Ipercoop, la sua corsia è diventata una tappa obbligata per vedere se sia in offerta o meno! Ma francamente è da ricomprare anche a prezzo pieno! Ottimo!
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Il caffè infine per me è almeno un po’ dolce.. Negli anni ho ridotto drasticamente la quantità di zucchero ma non sono riuscita ad eliminarlo. Oggi zucchero a casa mia significa rigorosamente di canna, parzialmente raffinato o integrale, chiaro o scuro non importa: meglio se con una grana non troppo spessa (di quelle che ritrovi sul fondo della tazzina senza che sia riuscito a sciogliersi), da miscelare con un pizzico di cannella (che fa tanto comfort food). Il mio zucchero del momento lo acquisto all’Ipercoop, è sempre a marchio BAUM Equo Solidale, è certificato BIO e Fairtrade. Trovo che abbia un prezzo onesto, la giusta dolcezza e consistenza…insomma: se uno zucchero perfetto esiste, suppongo che gli si avvicini molto!
 
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Dopo tutto questo parlare di caffè a questo punto ne berrei volentieri una tazzina. E se un giorno, come è successo a me oggi, vi accorgeste che nella gallery del vostro cellulare avete una quantità imbarazzante di foto a tazze e tazzine di caffè….e vi prende persino male cancellarle, sappiate che è alquanto probabile che abbiate un problema… ma in fondo cos’è la vita senza fisse, manie e dipendenze?
 
L.

2 commenti su “Ode al caffè (meglio se Bio & Fairtrade)

  1. Anche io amo molto il caffè ma sono tra quelli che non possono prenderlo la sera sennò non dormono. Io lo compro quasi sempre all’equosolidale, 100% arabica. Una volta ho provato il cafffè aromatizzati al ginseg (non la brodaglia dolciastra del bar). Io riesco a prendere senza zucchero anche il caffè delle macchinette!

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    • ciao Sele! anche io mi sto impegnando a ridurre lo zucchero….è tutta una questione di “abituare il palato”! il Ginseng del bar per me non rientra neanche nella categoria “parente lontano del caffè”! buona serata!!

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