Con il passare del tempo i nostri gusti e le nostre necessità cambiano, si sa; in fin dei conti cambiamo noi, cresciamo e ci modifichiamo e di conseguenza tutto ciò che ci circonda viene sottoposto ad attenta analisi: è opportuno vestirmi ancora così? i capelli lunghi sono da lasciare alle ragazzine? e, soprattutto: il trucco m’invecchia?! A volte mi verrebbe da mandarmi da sola al quel paese: non posso continuare a truccarmi e vestirmi come diavolo voglio senza farne un caso di stato?!
(…e dove sarebbe il bello?) 🙂
Siamo tutti d’accordo: il make-up fa miracoli e, quanto più talentuosa è la mano che lo applica, tanto più è sconvolgente la differenza tra il prima e il dopo! Non è affatto un caso che si rimanga di stucco nel vedere le star paparazzate senza trucco, desiderando ardentemente essere la migliore amica del loro make-up artist. Il mio rapporto con il make-up, invece, è messo profondamente in discussione.
La prima, dura, rottura si è verificata ormai una decina d’anni fa, dal mio desiderio di recuperare una indipendenza dal trucco: quando ti accorgi che devi truccarti per andare al supermercato all’angolo a comprare lo yogurt, quando ti pesa incredibilmente essere vista senza trucco, quando stenti a riconoscerti a viso pulito… ecco, questi sono segnali preoccupanti…per cui addio ombretti, eye-liner e kajal…
Poi ci sono state ragioni di praticità, risalenti ormai ad un paio di anni fa: addio mascara e quell’odiosa macchiolina che mi si creava all’angolo esterno dell’occhio facendomi apparire ancor più stanca e sfatta di quel che già ero…
Ora mi sono posta un problema puramente estetico: semplicemente non mi piaccio più con il make-up…o meglio: meno trucco ho, meglio sto.
Tutto questo preambolo per arrivare all’evoluzione del mio everyday make-up, come lo chiamano quelle brave! E, sembrerà assurdo, ma ridurlo all’osso comporta molto più tempo e molta attenzione: una pennellata di troppo ed è finita!
Partiamo dal viso pulito con crema idratante: il già citato Flat Perfection (QUI) che pure è universalmente giudicato poco coprente, per me sta diventando davvero troppo; la soluzione è stata cambiare pennello: un comune kabuki o un flatbuki, pennelli in genere più densi e compatti, assicurano tutta la coprenza che un fondo può permettere. Io li ho accantonati in favore di un pennello da cipria, generalmente grande e meno fitto. La situazione già migliora! I flat, invece, li lascio per periodi d’emergenza in cui volente o nolente ho necessità di un tot di coprenza in più.
Per il correttore (il “Fairly Light” di Elemental Beauty) uso un pennello sagomato da blush/illuminante: dopo aver prelevato il prodotto gli do una bella “scrollata” fino a quando è uniformemente distribuito sulla superficie del pennello, per un’applicazione ultra leggera (meglio le occhiaie che i segni d’espressione evidenziati da troppo prodotto!). Nel caso specifico di questo correttore, che pure in passato mi era tanto piaciuto (e ora non me ne spiego il perché), devo utilizzare un pennello inumidito da un idrolato per riuscire di fatto a “correggere” qualcosa (di buono c’è che non finisce nelle “pieghette”, ma bisogna lavorarci! Pelli secche: astenersi!). Nell’angolo interno dell’occhio si procede con un altro correttore (“lime” di Minerale Puro, QUI): concepito per tutt’altro scopo, lo trovo invece utilissimo per rischiarare quella particolare area con un color lattementa appena percettibile, discreto ed originale! Sempre in quantità modiche e con un pennello da sfumatura!
Sopracciglia: altro giro, altro cruccio. Le sopracciglia ben delineate sono state sempre per me una specie di fissa. Oggi (e non chiedetemi il perché), non riesco più a tenerle in “posa”, non riesco a domarle in alcun modo! Per cui mi sembra ovvio alleggerire il ritocco: che senso ha un sopracciglio ben scurito se poi gli odiosi peletti non stanno in ordine?! Ho pensato anche all’opzione gel…ma basta sbattimenti: un tocco di matita “Brown” di Benecos molto ben sfumata è più che sufficiente!
A tutto viso un velo del duo bronzer “20 Sunny Bronze” di Alverde (bottino di una delle mie scorribande al DM…) e, in fatto di guance, i blush del periodo sono sicuramente il Flamingo di Alverde e lo Urban Fairy di Neve (molto di più il primo del secondo, in verità…. i blush compatti/pressati danno sempre più controllo sulle quantità prelevate). Step fondamentale è l’illuminante, anche se sempre molto discreto: per questo preferisco applicare una cipria luminosa (come la compianta Gold Dust di Neve… che penso potrebbe essere sostituita con Illuminismo, quando mi lascerà): parte alta dello zigomo, arcata sopracciliare e cupid’s bow appaiono così lievemente rischiarati..
Mio unico vezzo è rimasto il rossetto, anzi… direi che è in controtendenza rispetto al resto: negli ultimi tempi non mi faccio problemi ad uscire con un bel rosso intenso già alle 8 del mattino. Sto cercando di lavorare sulla tenuta, rispolverando l’uso delle matite contorno labbra o di un velo di correttore in stile lip eraser/primer …. ma tutto ciò merita davvero un capitolo a parte!
…..that’s all folks!
L.
Come ti capisco….è che forse stiamo invecchiando e il trucco, in parte, “invecchia” hihihi 😉
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Ehi! che piacere! sì cara, è paradossale… ma è così!il potere del make-up è straordinario…con alcune controindicazioni però 😉
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